Nessuna svolta. Ma salvare la redditizia stagione estiva è ancora possibile. Il 25 aprile del ministro Giancarlo Giorgetti è stato contraddistinto da un faccia a faccia con la numero uno dell'Antitrust europeo, Margrethe Vestager, a dimostrare l'impegno del governo per strappare il sì di Bruxelles alle travagliate nozze fra Ita e Lufthansa. Un confronto durato circa un'ora dai toni franchi e cordiali. E dallo spirito giudicato da entrambe le parti "molto costruttivo". Senza tuttavia eludere gli ostacoli e le salite ancora da affrontare per dare nuova speranza di consolidamento alla newco sorta dalle ceneri di Alitalia.
I sacrifici presentati su slot, rotte a breve e lungo raggio e lo scalo di Milano-Linate agli occhi dell'Ue non sono ancora sufficienti. E, con modifiche aggiuntive ancora da apportare - soprattutto da parte di Francoforte -, il verdetto finale è destinato a slittare alla seconda metà di giugno, qualche giorno più tardi rispetto al previsto D-day del 6 giugno, allo scoccare delle elezioni europee.
Dopo mesi di ammonimenti reciproci, frenate e tavoli tecnici, Giorgetti si è presentato a Palazzo Berlaymont consegnando il suo messaggio direttamente a Vestager. La decisione, è la posizione già ribadita a più riprese dal titolare del Tesoro, dovrà essere presa "rispettando i tempi" per "garantire un futuro positivo alla compagnia italiana, ai suoi lavoratori e ai viaggiatori". A guidare l'azione dell'Ue non è però il cronometro, quanto piuttosto la tutela dell'equilibrio dei cieli europei e delle prerogative dei consumatori.
Le soluzioni proposte da Francoforte e Roma rappresentano un "progresso" e i negoziati, è la nota di merito che trapela a Palazzo Berlaymont, sono indirizzati su una "traiettoria positiva", con le discussioni che non si concentrano più su cento quesiti ma su alcuni "aspetti fondamentali". La soddisfazione tuttavia è ancora a metà e tutte le opzioni, è la parola d'ordine Ue, sono sul tavolo. Lo stesso su cui finiranno nei prossimi giorni nuovi impegni che la squadra di Vestager chiede siano "migliori" rispetto ai precedenti. Dentro al pacchetto, ha assicurato il Mef, ci saranno "ulteriori rimedi per rispondere alle preoccupazioni" di Bruxelles, "compresa la questione di alcune rotte". La lente è puntata su 39 rotte a rischio di monopolio o duopolio, di cui dodici considerate critiche. Nei collegamenti tra l'Italia e l'Europa Centrale - stando ai rilievi Ue - Lufthansa e Ita "competono testa a testa con voli diretti, ma anche con voli indiretti" e la concorrenza appare dunque "limitata", proveniente in gran parte dalle low cost come Ryanair, impegnata dal canto suo a invocare la cessione di una significativa percentuale (il 30% circa) degli slot delle rivali per non opporsi davanti alla Corte Ue all'eventuale avallo di Bruxelles. Sulle rotte a lungo raggio tra Italia e Stati Uniti, Canada e Giappone a preoccupare è invece la massiccia presenza di Lufthansa con la sua joint venture. Resta poi il nodo degli slot a Milano-Linate per scongiurare una posizione dominate della newco.
Le sorti dell'operazione sembrano essere nelle mani della compagnia di Carsten Spohr: tutto, è la constatazione di funzionari e analisti, dipenderà dalla sua volontà di fare nuove concessioni. Offrendo così anche a Ita una via di consolidamento.
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