In un'intervista al quotidiano
'La Repubblica' dello scorso 18 maggio, Maximilian Krah,
capolista di Afd alle Europee e coinvolto nei mesi scorsi in
un'inchiesta per sospetto spionaggio filo-cinese e per aver
preso fondi da Mosca, aveva negato l'assunto secondo il quale
tutte le SS vanno considerate criminali di guerra. "Bisogna
valutare individualmente le colpe. Alla fine della guerra
c'erano quasi un milione di SS. Anche Guenter Grass era nelle
Waffen-SS. I parenti di mia moglie erano tedeschi che vivevano
in Ungheria, avevano la scelta se arruolarsi con l'esercito
ungherese o con le SS. Se si fossero arruolati con l'esercito
ungherese da tedeschi, lo sapevano dalla Prima guerra mondiale,
sarebbe stata una condanna a morte. Quindi si arruolarono nelle
SS", sottolineava Krah, ponendo sul tavolo così il casus belli
per lo strappo dei lepenisti.
Nella stessa intervista, in merito al dossier russo, Krah
spiegava la sua versione negando di aver mai preso soldi da
Mosca e, in particolare, dall'attivista Oleg Voloshin. "Con
Voloshin ci siamo visti al ballo dell'opera di San Pietroburgo,
nel 2019. E lui voleva pagarmi il biglietto per l'aereo. Gli ho
detto 'io non torno in aereo con 4.000 euro in contanti'. E
Voloshin ogni tanto mi chiedeva 'quando vieni a trovarmi, così
ti do i soldi?'. Insomma, sono i russi che devono soldi a me!",
affermava l'eurodeputato tedesco.
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