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Germania, Francia e Polonia primi target della disinformazione russa

Germania, Francia e Polonia primi target della disinformazione russa

La commissaria Jourova, "Abbiamo sottolineato le nostre preoccupazioni alle Big Tech"

Bruxelles, 04 giugno 2024, 19:02

Redazione ANSA

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Germania, Francia e Polonia primi target della disinformazione russa © ANSA/EPA

BRUXELLES, 04 GIU - "Germania, Francia e Polonia sono stati, di recente, i principali target delle ingerenze russe in fatto di disinformazione. La propaganda si è adeguata alla specificità dei singoli paesi, concentrandosi ad esempio in Francia sulle Olimpiadi, in Germania su immigrazione e sicurezza, in Polonia su una potenziale invasione di rifugiati ucraini. La disinformazione ha diverse forme, dai deepfake basati sull'Ia ai falsi annunci, come quelli della mobilitazione militare". Lo ha sottolineato la vice presidente della Commissione Ue Vera Jourova incontrando un gruppo di media internazionali dopo il suo viaggio negli Usa, dove ha visto i vertici delle Big tech: Google, Youtube, X, Meta e Tik Tok.

L'allerta in Europa sulle ingerenze russe per le Europee è massima. Il timore è che ci siano ingerenze cosiddette "last minute: sono pericolose perché c'è pochissimo tempo di reazione, in questi casi la dipendenza dalle tutele messe in campo dalle piattaforme è pressoché totale", ha spiegato la commissaria con delega ai valori e alla trasparenza. Nel corso della sua missione in California Jourova ha ribadito le preoccupazioni dell'Ue sull'aspetta della disinformazione e sul ruolo della Russia nelle fake news. Su Tik tok, ad esempio, "la maggior parte delle informazioni diffuse sono false"; ha osservato. Un dossier centrale dei colloqui avuti con le controparti è stato inoltre quello sulla protezione dei minori. "Sarà una delle priorità della prossima Commissione, noi ci aspettiamo delle soluzioni dalle Big Tech", ha spiegato Jourova.

Tornando alla questione delle ingerenze russe la commissaria, rispondendo alle domande dei cronisti, si è soffermata sull'ipotesi di una legge europea contro le influenze straniere. Nel dicembre scorso la Commissione ha elaborato una prima versione, che tuttavia ha innescato la protesta di alcuni Paesi, a cominciare da Germania, Polonia e Ungheria. "Non si tratterà in ogni caso di una misura che riguarda media o Ong, come è avvenuto in alcuni Paesi extra-Ue, ma di un registro di trasparenza che riguarderà le attività delle lobby straniere", ha sottolineato.
   

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