Diverse decine di migliaia di
persone si sono radunate nell'iconica Piazza degli Eroi di
Budapest per una manifestazione organizzata da Peter Magyar, ex
dirigente di Fidesz, partito di Viktor Orban al governo in
Ungheria, divenuto nel giro di poche settimane l'astro nascente
dell'opposizione nel Paese.
"Se questo governo ci avesse amato non avrebbe permesso di
trasformarci in uno strumento di forze straniere né avrebbe
trasformato il nostro Paese in una colonia" ha scandito Magyar
dal palco. Ex uomo dell'establishment, Magyar, sposato fino allo
scorso anno con la potente ex ministra della Giustizia, Judit
Varga, è balzato agli onori della cronaca sulla scorta di uno
scandalo sulla pedofilia che ha colpito il governo e in
particolare la sua ex moglie. Deciso a sfidare Orban e il suo
regime, Magyar ha messo in piedi un partito, Tisza, dato dai
sondaggi fino al 25%. Si prevede che Tisza vincerà dai 4 ai 6
seggi alle europee. Nei giorni scorsi si sono svolti dei
colloqui preliminari con il capogruppo dei Popolari europei,
Manfred Weber, per un eventuale ingresso nel Ppe dopo il voto.
Tisza, divenuto in poco tempo il più grande partito
d'opposizione in Ungheria, sembra stia fagocitando soprattutto i
consensi degli altri partiti all'opposizione. Il partito di
Orbán invece viaggia intorno al 45%, in calo dell'8% rispetto
alle europee del 2019. Se le urne dovessero confermare questo
quadro, per il premier sovranista si profilerebbe la peggiore
performance elettorale dell'ultimo decennio.
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