BRUXELLES - La riunione tra i rappresentanti dei 27 dell'Ue (Coreper) approverà domani la posizione negoziale del Consiglio sulla riforma sulla gestione delle crisi bancarie e assicurazione dei depositi (Crisis management and deposit insurance, Cmdi). La proposta della Commissione mira a migliorare il quadro esistente per la gestione del fallimento delle banche in crisi e migliorare la protezione dei depositanti, intervenendo in particolare sul quadro di risoluzione, spesso non applicato ad esempio nel caso di banche di medie dimensioni (per le piccole più facilmente si interviene a livello nazionale con la liquidazione e le normali procedure di insolvenza).
Dopo un lungo lavoro sotto traccia e i passaggi all'Ecofin con una posizione apertamente ostile da parte ad esempio del ministro tedesco Christian Lindner alla fine la posizione attesa dal Consiglio Ue dovrebbe essere molto distante rispetto alla proposta dell'esecutivo comunitario, cui si avvicina di più invece la posizione votata al Parlamento europeo. Una volta approvata la posizione del Consiglio potrà aprirsi il negoziato interistituzionale del trilogo, non appena sarà costituita l'Eurocamera con le sue commissioni.
L'Italia in Consiglio si è mostrata più vicina alla posizione della Commissione, da quanto si apprende, pur cercando di mantenere la possibilità di preservare autonomia per le proprie banche intervenendo attraverso lo strumento nazionale di tutela dei depositi. Al Consiglio Ecofin a maggio 2023 il ministro italiano Giancarlo Giorgetti aveva auspicato ci si focalizzasse sull'obiettivo "di perseguire la stabilità finanziaria". "L'alternativa tra la risoluzione e il regime di liquidazione devono dipendere dall'obiettivo di preservare la stabilità finanziaria", aveva sottolineato. E l'uso dei regimi nazionali di garanzia dei depositi nazionali nelle crisi bancarie "dovrebbe essere permesso come soluzione meno onerosa". "Il quadro dovrebbe includere una rete di sicurezza dove permettere un intervento rapido nel caso in cui sia a repentaglio la stabilità finanziaria", aveva detto auspicando "ulteriori progressi".
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