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L'ok del Consiglio alla posizione sulla riforma gestione crisi banche

L'ok del Consiglio alla posizione sulla riforma gestione crisi banche

Bruxelles, 19 giugno 2024, 23:13

Redazione ANSA

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L 'ok del Consiglio alla posizione sulla riforma gestione crisi banche - RIPRODUZIONE RISERVATA

L 'ok del Consiglio alla posizione sulla riforma gestione crisi banche - RIPRODUZIONE RISERVATA

BRUXELLES - Il Consiglio Ue ha approvato oggi un mandato negoziale sulla revisione del quadro per la gestione delle crisi e l'assicurazione dei depositi (Cmdi) per le banche. La riforma mira a rafforzare l'attuale quadro migliorando il processo di risoluzione per le banche di piccole e medie dimensioni ed è un avanzamento verso il completamento dell'Unione bancaria. Nel mandato del Consiglio si chiarisce che la valutazione dell'interesse pubblico dovrebbe essere condotta in due fasi chiarendo che l'autorità di risoluzione debba determinare se uno qualsiasi degli obiettivi della risoluzione sarebbe minacciato in caso di insolvenza, e se l'insolvenza sia più efficiente. Nel valutare le perturbazioni dell'economia reale, l'autorità di risoluzione dovrebbe concentrarsi sia sul livello nazionale che su quello regionale. Il Consiglio rispetto alla proposta di revisione del Cmdi della Commissione prevede tutta una serie di modifiche, ad esempio con garanzie aggiuntive sull'uso dei fondi degli schemi di garanzia dei depositi o del fondo di risoluzione, garantendo tra l'altro che colmando il divario in caso di crisi non si sostituisca l'assorbimento delle perdite da parte degli azionisti e dei creditori della banca in fallimento. Si mantiene il principio secondo cui i depositi dovrebbero beneficiare di una preferenza generale, aumentando la protezione di cui beneficiano tutti i depositanti nella graduatoria di insolvenza. Viene rimossa la proposta della Commissione di "pari classificazione" che darebbe a tutti i depositanti la stessa classificazione preferenziale in caso di insolvenza. E si reintroduce uno 'status di super preferenza' per i depositanti protetti dagli schemi nazionali. Il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione in prima lettura in aprile e l'accordo odierno apre la strada ai negoziati interistituzionali.

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