La Corte europea dei diritti
umani ha deciso di esaminare un nuovo ricorso sul cambiamento
climatico. A pochi mesi della storica condanna della Svizzera
per aver violato i diritti delle nonne, la Cedu ha comunicato al
governo austriaco il ricorso di un cittadino affetto da sclerosi
multipla che sostiene che il Paese ha preso delle decisioni che
hanno peggiorato le sue condizioni.
In particolare l'uomo afferma che lo Stato non ha preso
misure per ridurre le emissioni di gas serra, che causano
l'aumento della temperatura, e che le temperature più elevate
fanno peggiorare i suoi sintomi, inducendo paralisi temporanee e
limitando la sua mobilità, un effetto noto come sindrome di
Uhthoff.
Nel ricorso il cittadino austriaco sostiene che gli effetti
della crisi climatica lo espongono a un rischio reale e grave
per la sua integrità fisica, psicologica e morale, per la sua
dignità personale e per la qualità complessiva della sua vita
privata e familiare. Inoltre afferma che la Corte Costituzionale
austriaca ha violato il suo diritto a un equo processo perché
nel 2020 ha adottato un approccio troppo formalistico nel
giudicare irricevibile il ricorso in cui sosteneva che lo Stato
stava violando i suoi diritti perché aveva concesso agevolazioni
fiscali al settore dell'aviazione e non a quello ferroviario,
favorendo cosi un mezzo di trasporto meno ecologico.
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