/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

>ANSA-FOCUS/Al via in Olanda il governo sovranista di coalizione

>ANSA-FOCUS/Al via in Olanda il governo sovranista di coalizione

L'immigrazione a Wilders, verso la stretta sull'accoglienza

BRUXELLES, 02 luglio 2024, 19:22

Redazione ANSA

ANSACheck

(di Mattia Bernardo Bagnoli) Il nuovo primo ministro olandese, il 67enne Dick Schoof, ha giurato nelle mani del re Willem-Alexander e così il governo di coalizione a trazione sovranista è finalmente entrato in carica, dopo nove mesi di estenuanti trattative tra i quattro partiti disposti a trovare un'intesa. Ovvero il Pvv di Geert Wilders, il liberale Vvd dell'ormai ex premier (ed ex leader) Mark Rutte, l'Ncs dell'outsider Pieter Omtzigt e infine il BBB, il partito degli agricoltori. Una compagine piò o meno anti-sistema che, tuttavia, ha trovato l'amalgama. In particolare nel voler tagliare l'immigrazione nei Paesi Bassi.
    Certo, il Pvv di Wilders è senz'altro il più scalmanato dei quattro sul tema, con promesse elettorali estremiste e a tratti apertamente xenofobe. Ma pure gli altri non scherzano, quanto a fermezza, e la direzione è chiara: è in arrivo un giro di vite sull'accoglienza, da capire quanto in linea con i valori in voga a Bruxelles. Il programma di governo concordato dai quattro non a caso afferma di voler puntare al "regime di asilo più severo di sempre", compresa "una clausola di opt-out per le politiche europee in materia di asilo e migrazione" da presentare "al più presto" alla Commissione Europea. Che all'epoca si era trincerata dietro imbarazzati "commentiamo solo proposte di legge di autorità in carica".
    Bene. Quel momento potrebbe arrivare molto presto, dato che il dicastero alla migrazione lo ha preso proprio il Pvv con la 64enne Marjolein Faber, nota per aver sostenuto le teorie cospirazioniste sulla sostituzione dei bianchi in Europa, sposando persino il termine 'omvolking' usato ai tempi dai nazisti tedeschi. Faber, nel corso delle audizioni al Parlamento, ha abiurato, si è scusata, ma si è detta comunque "molto preoccupata per la traiettoria demografica dell'Olanda".
    Gidi Markuzower - israelo-olandese che siede nel Parlamento dal 2017 - avrebbe dovuto d'altra parte ottenere l'incarico ma non ha superato i controlli effettuati dai servizi segreti.
    Insomma, l'inizio promette fuochi d'artificio. Schoof - ex responsabile degli 007 con un passato nel partito laburista - dovrà rappresentare l'Olanda all'estero e fare da garante al programma, affiancato da tre vicepremier: la ministra della Sanità Fleur Agema per il Pvv, la ministra dell'Ambiente Sophie Hermans per il Vvd e il ministro del Welfare e del Lavoro Eddy van Hijum per il Ncs. Tra i ministeri di peso Finanze, Giustizia e Difesa vanno al Vvd, Interni ed Esteri al partito di Omtzigt (che comunque ha un passato nella Dc olandese). Al Pvv va poi il ministero dell'Economia, quello del Commercio estero (ma senza portafoglio) e dei Trasporti. L'Agricoltura ovviamente al Bbb.
    Volendo leggere tra le righe, s'intravede una sorta di cordone sanitario interno, con Wilders escluso dai dicasteri più delicati. Resta un fatto: sulla carta l'Olanda è, da oggi, senz'altro meno europeista dell'epoca Rutte.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza

ANSA Corporate

Se è una notizia,
è un’ANSA.

Raccogliamo, pubblichiamo e distribuiamo informazione giornalistica dal 1945 con sedi in Italia e nel mondo. Approfondisci i nostri servizi.