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>ANSA-FOCUS/Meloni, 'la maggioranza in Ue si sposterà a destra'

>ANSA-FOCUS/Meloni, 'la maggioranza in Ue si sposterà a destra'

Von der Leyen frena sui Verdi e spacchetta il Green Deal

BRUXELLES, 04 luglio 2024, 21:04

Redazione ANSA

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++++AGGIORNA E SOSTITUISCE SERVIZIO DELLE 19:19+++ (di Pietro Guastamacchia) La maggioranza filo-Ue è fragile e si sposterà a destra. Giorgia Meloni è tornata all'attacco a una manciata di giorni dal voto sui top jobs comunitari al summit dei 27 e, soprattutto, in vista dell'ultimo round negoziale che Ursula von der Leyen è chiamata a fare per assicurarsi il bis alla guida della Commissione. E Meloni non appare disposta a consegnare assegni in bianco alla presidente uscente. "Non credo che durerà questo tentativo" da parte dei partiti filo-Ue "di mettere la polvere sotto il tappeto. La maggioranza è fragile e sui provvedimenti al parlamento Ue inevitabilmente si sposterà a destra", ha sottolineato la premier.
    Le sue parole non escludono, tuttavia, che Fdi nel segreto dell'urna alla fine voterà per von der Leyen. Certo, ha avvertito Meloni, "all'Italia deve essere riconosciuto ciò che le spetta". Ovvero, un commissario con una delega forte e una vicepresidenza come cappello. Le parole di Meloni non sorprendono più di tanto von der Leyen, in bilico costante tra l'abbraccio ai Verdi e il sostegno silenzioso di una parte di Ecr. A Cascais la presidente uscente ha scelto di fare un passo di lato rispetto all'alleanza con i Greens provando a sigillare, almeno, i voti degli eurodeputati più conservatori del Ppe. In un incontro con la delegazione di FI, infatti, von der Leyen ha sottolineato che intende spacchettare le deleghe al Green deal, facendo tramontare l'idea più cara agli ecologisti, quella di un supercommissario alla transizione.
    La settimana prossima per von der Leyen saranno i giorni della verità. La presidente della Commissione designata vedrà uno ad uno i gruppi della maggioranza filo-Ue e tornerà anche a incontrare i Verdi. Saranno giorni di negoziati a 360 gradi: sui temi della prossima Commissione, sulle deleghe da affidare ai singoli governi nell'esecutivo europeo, sui ruoli apicali dello stesso Parlamento Ue. Von der Leyen "ci ha garantito che le deleghe al Green Deal verranno divise tra più commissari. Ci ha garantito che ci sarà un approccio moderato alla transizione", ha sottolineato il capodelegazione azzurro Fulvio Martusciello assicurando, forse per la prima volta con chiara nettezza, i voti di Fi per il bis di Ursula. Nelle stesse ore, a Bruxelles, il M5S certificava la sua svolta ed entrava ufficialmente nella Sinistra Ue. La trattativa con The Left è durata solo 24 ore, e fondamentale per l'esito dell'operazione è stato il supporto di Sinistra Italiana, che in aula ha rassicurato le altre delegazioni sul "lungo processo di trasformazione del Movimento 5 Stelle".
    Il via libera dal bureau della Sinistra Ue è arrivato dopo un colloquio di oltre due ore, durante il quale i nuovi eurodeputati pentastellati, guidati dal capodelegazione Pasquale Tridico e supportati dalle uscenti Tiziana Beghin e Laura Ferrara, hanno risposto alle domande dei futuri compagni di gruppo. Al centro del confronto l'alleanza con Salvini del 2018 e i decreti sicurezza del governo Conte I. Pungente anche la domanda diretta della rappresentante della Linke, l'ultrasinistra tedesca, sugli insulti di alcuni esponenti del governo Conte alla capitana Rackete, con cui oggi gli eurodeputati M5S dovranno dividere il gruppo. Per il M5S si tratta della fine di un limbo durato sette anni: l'ultimo gruppo europeo del Movimento è stato infatti l'euroscettico Efd di Nigel Farage, abbandonato nel 2017, per poi tentare una serie di approcci falliti con il gruppo liberale dell'Alde, i Socialisti e per ultimo con la famiglia dei Verdi. Con l'ingresso della delegazione pentastellata, composta da otto eurodeputati, il gruppo passa a 47 membri. Il M5S sarà la seconda delegazione più numerosa dopo quella della France Insoumise.
   

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