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>>>ANSA/ Vox lascia Ecr per i Patrioti, Ursula vedrà i meloniani

>>>ANSA/ Vox lascia Ecr per i Patrioti, Ursula vedrà i meloniani

Con Orban anche Wilders, lunedì Lega-Le Pen sciolgono la riserva

BUDAPEST, 05 luglio 2024, 20:09

Redazione ANSA

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(dell'inviato Michele Esposito) "Sono Giorgia, sono una madre, sono cristiana". Sono passati meno di tre anni dal discorso che Giorgia Meloni dedicò ai gemelli spagnoli di Vox. In quei giorni i due partiti si giurarono fedeltà nel nome di un'Europa delle Nazioni. Da allora sembra passato un secolo. Meloni è diventata presidente del Consiglio e volto della destra di governo. Vox, complice la resistenza di Pedro Sanchez all'onda sovranista, è sull'orlo di un lento declino, stretto tra il Partito Popular e la neoformazione estremista 'Se Acabò la Fiesta'. Da qui, anche, parte la svolta del leader Santiago Abascal: Vox ha annunciato di unirsi ai Patrioti di Viktor Orban, facendo da tassello iberico al gruppo che lunedì vedrà la luce a Bruxelles e che, in poche ore, ha incassato anche l'adesione del Pvv olandese di Geert Wilders.
    Il premier ungherese ha cominciato la presidenza di turno dell'Ue con una manovra a tenaglia nei confronti degli europeisti. Mentre lui volava a Mosca sconquassando due anni e mezzo di diplomazia europea, il suo braccio destro, Balasz Orban, era già a Madrid per ufficializzare il patto dei Patrioti con Abascal. Dopo le Europee "le forze dei patrioti hanno la storica opportunità di materializzare il mandato degli elettori in un grande gruppo che si erge come alternativa alla coalizione di popolari, socialisti ed estrema sinistra", ha sottolineato Abascal. La separazione tra lui e Meloni sembra essere stata pacifica. Da un lato il leader di Vox ha spiegato che con la sua "amica" italiana "la relazione resterà strettissima". Dall'altro il co-presidente di Ecr Nicola Procaccini ha rimarcato che, sebbene in gruppi diversi, "ci ritroveremo spesso fianco a fianco nella prossima legislatura". Fonti di Fdi spiegano che la separazione è frutto innanzitutto di dinamiche interne alla politica spagnola. In Italia, aggiungono, l'interlocutore principale di Abascal rimarrà comunque Meloni e non la Lega di Matteo Salvini.
    L'uscita di Vox, di fatto, rende inoltre più agevole un possibile dialogo tra Ursula von der Leyen e i Conservatori. Gli spagnoli, assieme ai polacchi del Pis, rappresentavano una delle delegazioni con cui, nel Ppe, ben poco si vuole avere a che fare. Un'alleanza tra Popolari e Ecr - con il Pis che è comunque rimasto - resta impossibile ma un voto, peraltro segreto, di una parte del gruppo al bis di Ursula sarà certamente più digeribile ora alla grande maggioranza del Ppe. E, non a caso, nel corso degli study days del Ppe a Cascais von der Leyen ha anticipato che la settimana prossima vedrà tutti i gruppi ad eccezione di Identità e Democrazia e The Left (anche se, su quest'ultimo, c'è ancora qualche spiraglio per un rendez vous). Vedrà, quindi, i tre partiti filo-Ue ma anche i Verdi e, appunto, Ecr. E' da questo bacino che la presidente della Commissione uscente dovrà racimolare i 361 voti per la maggioranza, senza cadere nella trappola dei franchi tiratori.
    Lunedì, invece, i Patrioti per l'Europa saranno ufficialmente in campo e avranno come ulteriore freccia l'estrema destra di Wilders, principale azionista del neonato governo olandese.
    "Difendiamo la pace e la libertà e siamo contro l'immigrazione illegale", ha scritto su X Wilders annunciando il matrimonio con Orban. Dal quale, tuttavia, lo divide la posizione filo-ucraina.
    Un ostacolo che non sembra impedire ai Patrioti di unirsi nel nome del pragmatismo: Fidesz, Ano, l'Fpo, Chega e Vox ne faranno certamente parte. I belgi del Vlaams Belang arriveranno. A quel punto, tuttavia, Id sarebbe svuotata. Spetterà a Marine Le Pen, oltre che a Matteo Salvini, sciogliere il nodo a poche ore dai ballottaggi in Francia. Ecr, nonostante l'addio di Vox, resta invece terzo partito. Ma lo scettro del sovranismo europeo, oramai, lo ha perso.
   

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