Dalla Lega al Movimento 5
Stelle, passando per Fratelli d'Italia. Le delegazioni italiane
al Parlamento europeo dovrebbero sostenere martedì in blocco la
riconferma della popolare maltese Roberta Metsola alla guida
dell'Eurocamera per i prossimi due anni e mezzo. "Voteremo a
favore nel quadro di un accordo costruito anche con l'alternanza
con i Socialisti nella seconda metà del mandato", ha
sintetizzato il capodelegazione Pd, Brando Benifei, durante un
briefing con la stampa.
Deve essere ancora oggetto di discussione da parte della
delegazione della Lega nel gruppo Patrioti per l'Europa. Ma "per
quanto riguarda la mia esperienza personale sarà una valutazione
positiva che proporrò alla delegazione, anche se è giusto che il
voto finale venga condiviso tra tutti gli eletti", ha spiegato
l'eurodeputato Paolo Borchia. Quanto a Fratelli d'Italia e al
gruppo dei Conservatori e Riformisti di Ecr "mi sembra che ci
sia un orientamento favorevole. Ancora non c'è stata la riunione
per formalizzare, ma abbiamo apprezzato l'operato di Metsola nel
corso del suo mandato", ha puntualizzato Nicola Procaccini,
co-presidente di Ecr.
Sostegno alla presidente uscente arriverà anche dalla
delegazione italiana nel gruppo dei Greens. Il gruppo è
"orientato a favore e questo sulla base del comportamento (di
Metsola, ndr) nei due anni e mezzo di mandato; ci attendiamo che
rispetti l'agenda e le proposte che verranno da tutti i gruppi
parlamentari", ha spiegato il neo-eletto Ignazio Marino di Avs.
Una valutazione sostanzialmente positiva anche da parte del
gruppo della Sinistra (The Left), "soprattutto sulla gestione
del Qatargate", ha riferito l'eurodeputato del Movimento 5
Stelle, Pasquale Tridico.
Al momento la presidente uscente Metsola è l'unica candidata
in corsa, spinta dalla famiglia del Partito popolare europeo. Il
sostegno di Forza Italia è quindi scontato. L'elezione avviene a
maggioranza assoluta dei voti espressi, cioè il 50% più uno.
Astensioni e schede nulle o bianche non contano. Quattro al
massimo i turni di votazione: se dopo il terzo non viene
raggiunta la maggioranza assoluta, al quarto turno di votazione
sono ammessi soltanto i due candidati che hanno ottenuto il più
alto numero di voti al terzo, per poi eleggere, tra i due, il
candidato che ha ottenuto il maggior numero di voti.
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