/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

>>>ANSA/L'Ue richiama Roma,faro sul premierato e ombre sui media

>>>ANSA/L'Ue richiama Roma,faro sul premierato e ombre sui media

Nel mirino anche attacchi politici e lo stop all'abuso d'ufficio

BRUXELLES, 24 luglio 2024, 20:04

Redazione ANSA

ANSACheck

(di Michele Esposito) Sei raccomandazioni nuove di zecche, un fronte della libertà dei media definito "urgente", i dubbi sulla riforma del premierato e il perdurare di croniche criticità nel campo della giustizia: l'edizione 2024 del Rapporto sullo stato di diritto della Commissione non sorride certo all'Italia. Nelle 46 pagine del 'Country Report' dedicate al Belpaese, Bruxelles fotografa uno status quo con più ombre che luci, ponendo l'accento "sulle diverse sfide che i giornalisti italiani devono affrontare nell'esercizio della loro professione" e sulla "garanzia di indipendenza e di finanziamenti adeguati" che devono caratterizzare il servizio pubblico. Il report non comporta alcuna conseguenza concreta per l'Italia. Ma è destinato ad aumentare il pressing di Bruxelles su Giorgia Meloni per il recepimento del Media Freedom Act, il cui termine per i Paesi membri è l'8 agosto del 2025.
    Nel rapporto non c'è solo l'Italia ad aver avuto sei raccomandazioni. Ma Roma non ne esce come una delle capitali più virtuose. L'esecutivo Ue raccomanda all'Italia di impegnarsi nella digitalizzazione di tribunali penali e procure, adottare la proposta legislativa in sospeso sui conflitti di interesse e istituire un registro operativo per le lobby, regolamentare le informazioni su finanziamenti a partiti e campagne elettorali, tutelare i giornalisti e garantire l'indipedenza dei media, creare un'istituzione nazionale per i diritti umani in linea con i principi Onu.
    Ad allarmare particolarmente Palazzo Berlaymont c'è la situazione dei media. Il governo, recita il report, è chiamato ad uniformarsi alla direttiva anti-Slapp, ovvero a proteggere i giornalisti dalle cosiddette querele temerarie. Si tratta, assieme al Media Freedom Act, di una delle due misure cardine della Commissione uscente per la libertà di stampa. Ma non è finita qui. Preoccupano anche "casi di aggressioni fisiche, minacce di morte e altre forme di intimidazione" (l'Ue ne conta 75 nei primi sei mesi del 2024) ai danni dei giornalisti e la decisione di ridurre il canone Rai nell'ultima manovra. Il quadro, insomma, è fosco. E, se comparato con le parole del presidente Sergio Mattarella alla cerimonia del Ventaglio, appare anche di grande attualità.
    L'analisi dell'Ue sull'Italia si sviluppa su 4 capitoli. In uno di questi, la Commissione esprime più di una riserva sulla riforma del premierato. "Con questa riforma non sarebbe più possibile per il presidente della Repubblica trovare una maggioranza alternativa e/o nominare una persona esterna al Parlamento come primo ministro", viene spiegato nel report che registra "le preoccupazioni" degli stakeholders per il sistema di pesi e contrappesi istituzionali. Allo stesso modo, anche lo stop all'abuso di ufficio approvato in via definita nei giorni scorsi non rasserena Bruxelles. La misura "limita la portata del reato di traffico d'influenza e potrebbe avere implicazioni per l'investigazione di frodi e corruzione", è il richiamo dell'Ue.
    Non meno severa è la fotografia dello stato di salute del dibattito pubblico in Italia. "Attacchi verbali e violenze riducono lo spazio civico", sottolinea il report, secondo il quale ad essere nel mirino sono manifestanti e operatori delle organizzazioni umanitarie.
    Nell'illustrare il rapporto sia la vice presidente della Commissione Ue Vera Jourova sia il commissario alla Giustizia Didier Reynders hanno spiegato come, sul dossier stato di diritto, il dialogo con Roma c'è stato e ci sarà. Elemento, quest'ultimo, sottolineato con una certa veemenza anche dal governo italiano. All'Eurocamera, dove il rapporto è stato illustrato da Reynders, si è invece accesa subito la polemica.
    Sul documento c'è stata "una patetica strumentalizzazione delle sinistre", ha sottolineato la delegazione di Fdi di fronte a chi, Pd e M5S in testa, ha denunciato un crescente isolamento dell'Italia. "E' tempo di arginare questa deriva illiberale", è stato l'appello lanciato dall'eurodeputato dem Alessandro Zan.
   
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza

ANSA Corporate

Se è una notizia,
è un’ANSA.

Raccogliamo, pubblichiamo e distribuiamo informazione giornalistica dal 1945 con sedi in Italia e nel mondo. Approfondisci i nostri servizi.