"Come replica alle bugie di
Manfred Weber: La sua azione non è altro che un altro attacco
ipocrita all'Ungheria da parte dell'élite liberale europea
favorevole alla guerra. Ancora una volta, è Weber ad attaccare
il governo ungherese, mentre il suo governo e i suoi alleati
politici hanno riversato milioni di migranti illegali in Europa,
esponendo gli Stati del continente e i cittadini europei a una
grave minaccia per la sicurezza nazionale e pubblica". E' quanto
scrive su X il portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs,
replicando alla lettera in cui il leader del Ppe ha lanciato
l'allarme sulla facilitazione dei visti d'ingresso in Ungheria
per i russi.
"Il regime di immigrazione ungherese è il più rigido
dell'Unione Europea. I lavoratori ospiti possono entrare solo
nell'ambito di un quadro regolamentato, che include un controllo
di sicurezza nazionale, e possono rimanere per un periodo
limitato esclusivamente per motivi di lavoro.
L'Ungheria continuerà a proteggere il suo confine meridionale e
a mantenere il regime di immigrazione più severo del
continente", sottolinea Kovacs. "Quest'ultimo attacco da
Bruxelles è assurdo e ipocrita perché sono proprio le
istituzioni di Bruxelles e il Ppe a fare di tutto per garantire
che l'Ungheria sia costretta a smantellare il suo rigoroso
sistema di protezione delle frontiere e di asilo, permettendo a
centinaia di migliaia di immigrati clandestini di entrare nel
Paese e quindi nell'Ue", sottolinea.
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