"Il 7 agosto saranno trascorsi
16 anni dall'inizio della guerra tra Russia e Georgia,
nell'agosto 2008. L'impegno dell'Unione europea per una
risoluzione pacifica dei conflitti in Georgia rimane fermo.
Ribadiamo la nostra condanna della continua presenza militare
della Russia nelle regioni secessioniste occupate dell'Abkhazia
e dell'Ossezia del Sud, in violazione del diritto internazionale
e degli impegni assunti dalla Russia con l'accordo in sei punti
del 12 agosto 2008". Lo dichiara l'Alto Rappresentante Ue per la
Politica Estera Josep Borrell.
"I diritti umani delle comunità colpite dal conflitto in
Georgia continuano a essere violati, anche attraverso le
politiche di "confinamento", la chiusura dei punti di passaggio
e le detenzioni illegali da parte dell'esercito russo e delle
autorità separatiste illegali. Le restrizioni alla libertà di
movimento devono finire, le violazioni dei diritti umani devono
essere indagate e deve essere assicurata giustizia a tutte le
vittime", aggiunge Borrell, sottolineando: "Rimaniamo pienamente
impegnati nella risoluzione pacifica del conflitto, anche
attraverso l'impegno dell'Unione europea in qualità di
copresidente delle Discussioni internazionali di Ginevra (Gid),
attraverso il lavoro del Rappresentante speciale dell'UE per il
Caucaso meridionale e la crisi in Georgia, e attraverso la
continua presenza sul campo della Missione di monitoraggio
dell'Ue (Eumm Georgia)."
"Invitiamo tutti i partecipanti alla Gid a impegnarsi in modo
costruttivo nelle discussioni per raggiungere la piena
attuazione dell'accordo in sei punti del 12 agosto 2008.
L'Unione Europea ribadisce il suo incrollabile sostegno
all'indipendenza, alla sovranità e all'integrità territoriale
della Georgia all'interno dei suoi confini internazionalmente
riconosciuti", conclude Borrell.
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