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>>>ANSA/ L'AfD non si ferma, in testa anche nel feudo di Scholz

>>>ANSA/ L'AfD non si ferma, in testa anche nel feudo di Scholz

Estrema destra favorita nel Brandeburgo al voto il 22 settembre

BRUXELLES, 13 settembre 2024, 19:53

Redazione ANSA

ANSACheck

(di Valentina Brini) L'onda nera di Alternative fuer Deutschland non sembra arretrare e si spinge fino a lambire il feudo della socialdemocrazia nella Germania dell'est. Il trionfo storico messo a segno in Turingia non basta all'estrema destra del duo formato da Tino Chrupalla e Alice Weidel, che punta a fare il bis consolidando in Brandeburgo - domenica 22 settembre - l'ampio consenso ottenuto anche in Sassonia. Un colpo che, se dovesse riuscire, potrebbe rivelarsi fatale al già provato cancelliere Olaf Scholz che, a un anno di distanza dalle prossime elezioni federali, ha deciso di affidarsi al pugno duro sull'immigrazione - anche a costo di attirarsi gli strali dell'Ue - nel tentativo di portare in salvo il suo futuro politico.
    I risultati restituiti a inizio mese dal voto nei Laender orientali sono stati, per stessa ammissione di Scholz, "deprimenti". L'AfD "è un male" perché farà tornare "indietro la Germania", ha attaccato il cancelliere nei giorni scorsi davanti al Bundestag, assicurando la volontà di fare "di tutto perché questo partito perda di nuovo rilevanza" in un Paese che aveva giurato 'mai più' all'estrema destra. Le vie del potere per Alternative passano invece anche da quel Brandeburgo cresciuto sotto la bandiera della Ddr, imparando la lingua e la cultura russa. Anche lì, i richiami di nazionalismo propagandati dal controverso candidato di punta Hans-Christoph Berndt - interprete delle istanze più radicali del partito e finito in passato al centro delle polemiche per teorie cospirazioniste e narrazioni antisemite - potrebbero fare breccia tra i più giovani.
    I sondaggi dipingono uno scenario che non è più una sorpresa: l'AfD potrebbe sfondare la soglia del 25%, aggiudicandosi il testa a testa con l'Spd e lasciandosi alle spalle, quasi doppiato, il centrodestra della Cdu, proiettata a un magro 15%.
    A registrare un buon risultato potrebbe essere anche il controverso progetto populista di sinistra trascinato da Sahra Wagenknecht (dato al 14%), certificando la realtà di una Germania sempre più polarizzata.
    Davanti alla sfida che vede per protagonisti anche il governatore uscente socialdemocratico Dietmar Woidke e l'avvocato Jan Redmann per la Cdu, gli elettori chiedono soluzioni alla crisi economica e migratoria, percepita fuori controllo dopo la strage di Solingen per mano di un siriano.
    Anche per questo gli appelli dell'AfD ai rimpatri e a fermare immediatamente l'immigrazione per almeno cinque anni potrebbero attecchire. Al pari di quelli a smettere di inviare armi a Kiev.
    Parlare di fiducia "ogni tre settimane è soltanto un'idea dell'opposizione", si è difeso Scholz respingendo la possibilità di chiedere la fiducia al Bundestag e aprire la strada al voto anticipato proprio mentre Weidel lo bollava come "il cancelliere del declino" e il leader della Cdu, Friedrich Merz, lo attaccava per le misure sui migranti ritenute troppo morbide. L'Spd, nella visione del Bundeskanzler impegnato a trattare con l'Ue e i leader dei Paesi vicini sulla stretta imposta ai confini interni tedeschi, è un partito "testato sulla battaglia". La sua socialdemocrazia però - alla guida del Brandeburgo dalla fine del regime comunista nella Germania dell'Est nel 1990 - potrebbe far registrare il peggior risultato di sempre nel Land, di poco sopra al 20%. E gli alleati della coalizione semaforo - verdi e liberali - sono lontani, sotto al 5%. Rischiando un altro avviso di sfratto.
   

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