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>>>ANSA/Von der Leyen decisa a forzare i tempi sulla Commissione

>>>ANSA/Von der Leyen decisa a forzare i tempi sulla Commissione

Ultime limature per Ursula, ma sulla candidata slovena è caos

BRUXELLES, 14 settembre 2024, 19:48

Redazione ANSA

ANSACheck

(di Michele Esposito) Tre giorni per completare il puzzle della Commissione Ue, non uno di più. Ursula von der Leyen, dopo un primo rinvio, è più che mai decisa a presentare la lista dei membri della sua squadra martedì a Strasburgo. Non vuole ulteriore ritardi, anche a costo di forzature al regolamento. Già, perché la Slovenia non ha ancora formalmente indicato il suo candidato. Il governo è bloccato da una vera e propria rivolta delle opposizioni sul nome di Marta Kos, sul quale manca il via libera parlamentare. L'ex diplomatica è nel mirino, accusata di lavorare per una società di lobby e di essere stata parte dei servizi iugoslavi. Ma la presidente della Commissione sta aumentando il suo pressing affinché il primo ministro sloveno Robert Golob formalizzi la candidatura ugualmente.
    Von der Leyen punta ad avere la nuova Commissione in vigore il primo dicembre. Perché ciò accada il voto della Plenaria all'intera squadra dovrà avvenire alla Plenaria di novembre. E i tempi sono stretti. Gli hearings, ovvero le audizioni dei commissari in pectore, mai come questa volta saranno lunghi e oggetto di feroci scontri politici. Il rischio che uno o più 'esaminandi' non passino le forche caudine delle commissioni parlamentari è altissimo. Socialisti, Liberali e Verdi tenteranno in ogni modo di mettere in difficoltà quei commissari che von der Leyen ha indicato nonostante la loro contrarietà, Raffaele Fitto in primis. A quel punto, tuttavia, scatterebbe la controreplica del Ppe, pronto a salire sulle barricate con i candidati non popolari, Teresa Ribera su tutti.
    La distribuzione di deleghe e poteri si è trasformata in un complesso rompicapo. In queste ore si è ancora nella fase dell'incertezza ma sembra probabile che la numero uno di Palazzo Berlaymont resti ferma sulle sei vicepresidenze esecutive, inclusa quella a Fitto. Al ministro italiano, tuttavia, non dovrebbe essere assegnata l'Economia. Le ultime indiscrezioni suggeriscono che il portafoglio, assieme a quello della ricostruzione ucraina, possa a questo punto restare nelle mani di un altro vice presidente, Valdis Dombrovskis. Ma anche l'olandese Woepke Hoekstra, l'irlandese Michael McGrath e l'austriaco Magnus Brunner sembrano in corsa. Fitto potrebbe essere il titolare dell'attuazione del Pnrr e della Coesione sebbene su quest'ultimo dossier debba vedersela con le ambizioni del greco Apostolos Tzitzikostas, potente governatore della Macedonia e vice presidente del Comitato delle Regioni.
    L'ellenico potrebbe però consolarsi con la delega ai Trasporti.
    Anche il portafoglio di Ribera è ballerino: il Ppe non la vorrebbe a capo del clima e della transizione, e i Verdi, in questo caso, sarebbero d'accordo. Alla ministra spagnola a quel punto andrebbe una delega di chiara forza, quella della Concorrenza. Tra i candidati considerati in forte ascesa c'è il ceco Jozef Sikela, al quale sembra essere destinata la delega al Commercio. L'agricoltura sarà probabilmente assegnata al lussemburghese Christophe Hansen, che sta resistendo al pressing dei socialisti per un cambio di candidato in zona Cesarini con lo Spitzenkandidat Nicolas Schmit. Il polacco Piotr Sarafin è in pole per il Bilancio mentre la delega alla Pesca potrebbe finire nelle mani della portoghese Maria Luis Albuquerque. Salda la posizione di Thierry Breton alla vicepresidenza esecutiva con delega all'Industria sebbene von der Leyen abbia annunciato un commissario ad hoc alla Difesa. I Socialisti potrebbero infine essere accontentati su una delle loro richieste: affidare ad un loro esponente gli Affari Sociali le Politiche Abitative.
   
   

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