/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

Arriva il piano del ministro Urso per l'auto. Ma in Ue la strada è in salita

Arriva il piano del ministro Urso per l'auto. Ma in Ue la strada è in salita

Le proposte puntano a ritardare stop veicoli a benzina nel 2035

Bruxelles, 24 settembre 2024, 12:00

Sabina Rosset

ANSACheck
ARRIVA IL PIANO URSO PER L 'AUTO, MA IN UE STRADA IN SALITA - RIPRODUZIONE RISERVATA

ARRIVA IL PIANO URSO PER L 'AUTO, MA IN UE STRADA IN SALITA - RIPRODUZIONE RISERVATA

BRUXELLES - Arriva la proposta italiana per allentare i vincoli sulle auto diesel e benzina. E se non mancano le voci politiche e si moltiplicano gli appelli del comparto automobilistico, nell'Ue si profila un percorso in salita, dopo la faticosa trattativa di un anno fa attorno a uno dei provvedimenti cardine del 'Green Deal'.

Il piano del ministro dell'Industria Adolfo Urso è soprattutto quella di anticipare dal 2026 all'inizio del 2025 il riesame del regolamento Ue, che fissa per il 2035 l'addio al motore a scoppio (endotermico). Un'accelerazione per ascoltare la preoccupazione dell'industria coinvolta, e non solo. Così, dopo che la premier Giorgia Meloni pochi giorni fa in Confindustria aveva parlato di un "approccio autodistruttivo" nello stop del 2035, proprio a Confindustria, oltre che ai sindacati, il ministro Urso illustrerà domani al Mimit le linee guida del documento, che punta ad attivare a breve l'attivazione della clausola di revisione, già prevista nel 'Regolamento in materia di emissioni di CO2 delle autovetture nuove e dei veicoli leggeri'.

Sul tavolo anche l'istituzione di un Fondo Ue per compensare i maggiori costi sostenuti dai produttori per far fronte alla transizione. Le norme Ue varate un anno fa stabiliscono per le nuove auto e per i veicoli commerciali leggeri un taglio delle emissioni di anidride carbonica allo scarico del 100% nel 2035. In pratica l'addio all'endotermico. Dopo un'estenuante trattativa il regolamento venne approvato però prevedendo che nel 2026 la Commissione Ue avrebbe valutato la prima relazione biennale e riesaminato l'efficacia e l'impatto della normativa, presentando i risultati del riesame a Parlamento europeo e Consiglio. Con il riesame è poi già previsto che l'esecutivo comunitario presenti una proposta di modifica del regolamento, se necessario. Dopo la presentazione a Confindustria, Urso porterà quindi la proposta a Bruxelles.

Dapprima in un incontro informale il 25 settembre dedicato al settore dell'auto e organizzato dalla presidenza del Consiglio Ue ungherese, e poi il 26 settembre al Consiglio Competitività, per il quale ha anche in agenda nei prossimi giorni diversi colloqui con i colleghi europei. Oltre alla scadenza del 2035 il comparto guarda con attenzione anche al rischio che già si profila dal prossimo anno: con i primi target sulla quota di auto a basse emissioni, i produttori potrebbero affrontare sanzioni per miliardi di euro. Al momento della trattativa tra Stati Ue lo scorso anno la Germania aveva alzato la voce, inserendo una eccezione per gli e-fuels, ma al momento il comparto dell'auto tedesca sta vivendo una pesante crisi legata al mancato boom dell'elettrico. E mentre si attende il varo di politiche di incentivo, non è chiaro che posizione prenderà Berlino sul dossier. Come non è scontata la posizione francese.

Una delle voci politiche più esplicite nel chiedere un ripensamento all'addio al motore a benzina (quasi tutte di centro-destra e destra) è comunque del tedesco Manfred Weber, il potente presidente dei Popolari europei. Venerdì dalla presidenza ungherese dell'Ue era arrivata la voce del ministro dei Trasporti di Budapest János Lázár, con l'appello a non mettere in pericolo l'indipendenza dell'industria automobilistica con le politiche climatiche Ue.

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

Guarda anche

O utilizza

ANSA Corporate

Se è una notizia,
è un’ANSA.

Raccogliamo, pubblichiamo e distribuiamo informazione giornalistica dal 1945 con sedi in Italia e nel mondo. Approfondisci i nostri servizi.