"La mia ingenuità è stata
credere nella legge. Quando si arriva al dunque, le leggi sono
solo pezzi di carta e possono essere reinterpretate per
convenienza politica". Lo ha detto Julian Assange rispondendo
alle domande dei parlamentari del Consiglio d'Europa.
Le leggi "sono le regole stabilite dalla classe dirigente in
senso più ampio e se quelle regole non si adattano a ciò che
vuole fare, le reinterpreta o le cambia. Nel caso degli Stati
Uniti, abbiamo fatto arrabbiare uno dei poteri costituenti:
l'intelligence" che è "abbastanza potente da spingere per una
reinterpretazione della Costituzione", ha osservato il fondatore
di WikiLeaks.
"Penso che questa sia una lezione importante - ha aggiunto -:
quando una fazione di potere importante vuole reinterpretare la
legge può spingere una parte dello Stato, in questo caso il
Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti, a farlo. Non
curandosi troppo di ciò che è legale".
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