(di Michele Esposito)
Dal 4 al 12 novembre: il destino
dei commissari designati da Ursula von der Leyen si deciderà in
quella manciata di giorni. Alla fine l'Eurocamera è riuscita a
mettere il suo zampino almeno sulla tempistica delle audizioni
dei membri del nuovo esecutivo europeo, facendo passare la linea
meno gradita da Manfred Weber e Ursula von der Leyen, ovvero
quella che porterà all'ingresso in carica della Commissione il
primo dicembre. L'ordine delle audizioni verrà deciso nei
prossimi giorni ma i vicepresidenti esecutivi, incluso Raffaele
Fitto, dovrebbero essere gli ultimi esaminandi.
La calendarizzazione delle audizioni è stata decisa in una
conferenza dei presidenti dei gruppi piuttosto accesa. Il Ppe ha
reiterato la sua proposta di esaminare i commissari a metà
ottobre, per concludere l'iter il primo novembre. Ma si è
ritrovato solo, o quasi. "La grande maggioranza dei gruppi ha
optato per il 4-12 novembre", ha spiegato Bernd Lange. E,
secondo il presidente della Conferenza dei presidenti delle
commissioni, si è trattata di una scelta equilibrata.
I commissari designati avranno il tempo necessario per
preparare le audizioni e le risposte scritte e, ponendo come
deadline il 12 novembre, un'eventuale bocciatura permetterà la
presentazione del candidato-sostituito e il voto finale della
Plenaria all'intera Commissione in ogni caso entro novembre.
"Cinque anni fa tra la pubblicazione della proposta dei
commissari e l'ingresso in carica sono passati 59 giorni, in
questo caso ne passeranno 49", ha puntualizzato Lange.
Il leader del Ppe Manfred Weber non ha nascosto la sua
delusione sostenendo che, nei primi giorni di novembre,
l'attenzione di media e opinione pubblica sarà tutta sulle
elezioni americane, e non su Bruxelles. I motivi, però, sono
altri. Von der Leyen voleva una Commissione pienamente in carica
già prima dell'Election Day, di modo da preparare il campo del
suo esecutivo all'esito del voto statunitense. Ma questa volta
Ursula dovrà fare buon viso a cattivo gioco.
Il Ppe, invece, ha chiesto e probabilmente otterrà che ad
esaminare il commissario designato all'Agricoltura, il popolare
Christophe Hansen, sia solo la commissione Agri e non anche
quell'Ambiente. E non è un dato marginale, soprattutto se
affiancato all'esultanza di Popolari e Conservatori per il
rinvio di un anno dell'entrata in vigore delle norme sulla
deforestazione proposto dalla Commissione. "Data la natura
innovativa" della legge, "il calendario rapido e la varietà di
parti interessate internazionali coinvolte, la Commissione
ritiene che un periodo aggiuntivo di 12 mesi per l'introduzione
graduale del sistema sia una soluzione equilibrata", ha spiegato
l'esecutivo Ue. "E' una tragedia e un colpo frontale al Green
Deal", hanno protestato e i Verdi. E i timori, nelle loro file,
è che non sia l'ultima.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA