(di Valentina Brini)
'Stop al genocidio', 'Palestina
libera', 'Cessate il fuoco subito'. La protesta per il Medio
Oriente in fiamme si è riversata nelle strade di tutta Europa,
sventolando bandiere palestinesi e libanesi nel fine settimana
che anticipa l'anniversario del massacro del 7 ottobre di Hamas
contro Israele. Prima centinaia di dimostranti partiti da
Russell Square, nel cuore di Londra, poi migliaia in marcia in
tutte le principali città europee - da Parigi a Berlino, da
Madrid a Dublino - a chiedere la fine dell'escalation.
Nonostante le tensioni latenti per il crescente antisemitismo,
le manifestazioni sono rimaste perlopiù pacifiche, senza
scivolare nei violenti scontri avvenuti a Roma. Almeno quindici,
nella City, le persone fermate dalla polizia con accuse a vario
titolo di aggressione, incitamento all'odio o sostengo a
organizzazioni terroristiche. Cinquecento invece gli agenti
dispiegati a Berlino, che diventeranno 2mila nell'arco del
weekend, con duri moniti da parte del governo alla tolleranza
zero nei confronti di qualunque azione di odio nei confronti
degli ebrei.
Sulla mappa del continente, i dimostranti hanno marciato nei
centri delle città e i punti più simbolici. Alla loro testa, in
alcuni casi, i leader della sinistra: gli Insoumis con Jean-Luc
Mélenchon e Manon Aubry a Parigi, Jeremy Corbyn e l'ex premier
scozzese Humza Yousaf a Londra. Radunati davanti a Downing
Street, alcune migliaia di manifestanti hanno chiesto il cessate
il fuoco e minacciato di "prendere di mira" aziende e
istituzioni ritenute "complici dei crimini di Israele", come la
Barclays Bank e il British Museum. Alla fine, con la polizia
impegnata a tenere separati i cordoni di protesta
filo-palestinese e di una contro-manifestazione pro-israeliana,
sulla lista dei fermati diffusa dalla polizia metropolitana
risulterà un uomo che indossava una replica di un paracadute,
nell'intento di richiamare l'attacco di Hamas del 7 ottobre del
2023.
Su incitamento anche di Mélenchon - che ha chiesto di
"mettere bandiere palestinesi dove possibile a partire da
martedì" - i vessilli pro-Gaza non sono mancati nel corteo più
affollato della Ville Lumière, che ha sfilato da Place de la
République a Place de Clichy, al grido de 'La Palestina vivrà,
la Palestina vincerà'. A Berlino il percorso della marcia 'Un
anno di genocidio, il mondo resta a guardare' ha preso il via
dal quartiere di Tempelhof e, attraversando le vie di Kreuzberg,
ha raggiunto la Porta di Brandeburgo senza incrociare la
parallela manifestazione pro-Israele nel Mitte, unita dallo
slogan 'Contro l'Internazionale antisemita'.
I manifestanti erano anche a Tolosa, Lione, Strasburgo. E nei
prossimi giorni saranno anche a Barcellona, Valencia, Cordoba e
Malaga. Le forze dell'ordine restano dispiegate con l'allerta,
espressa anche dal vicepresidente Ue Margaritis Schinas al G7
Interni a Mirabella Eclano nei giorni scorsi, della minaccia di
"terrorismo jihadista e le interferenze di Paesi esteri".
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