La Corte europea dei diritti
umani ha condannato la Germania e la Grecia per il trattamento
che hanno inflitto a un migrante siriano. L'uomo giunto in
Grecia a metà giugno del 2018, ritenendo che lì non avrà accesso
a una procedura effettiva per la protezione internazionale,
attraversa l'Europa e arriva in Germania dove chiede asilo. Ma
lo stesso giorno le autorità tedesche lo rinviano in Grecia, in
base a un accordo amministrativo tra i due paesi.
Ora la Corte di Strasburgo ha condannato la Germania a
pagargli 8mila euro per i danni morali causatigli con il suo
rinvio in Grecia senza aver proceduto prima a un esame della sua
domanda d'asilo. La Cedu evidenzia che all'epoca dei fatti non
c'erano elementi sufficienti per ritenere che le autorità
elleniche gli avrebbero garantito di non essere respinto
ulteriormente verso la Turchia e che non sarebbe stato
sottoposto a trattamenti degradanti.
Allo stesso tempo la sentenza contiene la condanna della
Grecia, che dovrà versargli 6.500 euro per danni morali in
seguito al fatto che hanno tenuto il siriano in una stazione di
polizia per 2 mesi e 17 giorni. Un luogo, dice la Corte,
inadatto per dei periodi cosi lunghi.
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