"Le sentenze della Corte di
Giustizia Ue sono immediatamente vincolanti per gli Stati
membri". Lo precisa all'ANSA un portavoce in merito al
dispositivo del 4 ottobre scorso, che interviene su diversi
aspetti delle norme vigenti, in particolare la Direttiva 2013/32
sui rimpatri. Nella sentenza, sottolinea, si stabilisce che un
giudice nazionale, quando interviene su un caso di una persona
proveniente da un Paese designato come "sicuro", deve stabilire
se possano esserci delle "violazioni alle condizioni
sostanziali" della designazione stessa, qualora la domanda di
asilo venga rigettata. Il principio vale dunque in linea
generale.
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