Secondo Michel, tutto dipende
"da quali modalità concrete" saranno contenute nelle nuove
soluzioni e su come si potrà far rispettare "i principi del
diritto internazionale", e anche su questo aspetto si dovrà
entrare nei dettagli, perché ci sono elementi importanti che
hanno un ruolo, come "la proporzionalità delle misure".
In generale, secondo Michel, l'atmosfera all'interno del
Consiglio Europeo ora è cambiata, quando si parla di
immigrazione. "Posso dirvi - ha notato - che l'ultimo dibattito
che abbiamo avuto la settimana scorsa è stato molto, molto
interessante, ora c'è una maggiore convergenza sull'idea che
dobbiamo combattere l'immigrazione clandestina, perché non
possiamo permettere che siano gli scafisti e i trafficanti a
decidere chi può entrare nell'Unione europea, ma anche la
necessità di aumentare i percorsi d'ingresso legali".
"Nel 2016 - ha assicurato - c'era una totale mancanza di
fiducia tra i leader. Non era assolutamente possibile avere
anche solo una conversazione razionale sulla migrazione. C'erano
insulti e sfiducia. È stato un caos totale e ci sono voluti
alcuni anni per ripristinare la fiducia all'interno dell'Europa
e la fiducia era stata distrutta a causa del modo in cui la
migrazione non è stata affrontata all'interno del Consiglio
Europeo". Michel ha affermato poi che la migrazione è "una sfida
politica", perché "a volte viene usata in modo improprio da
alcuni gruppi politici o partiti politici per indebolire il
progetto europeo". "Sono favorevole - ha assicurato - a un
maggiore coordinamento europeo sul concetto di Paesi sicuri e
c'è sempre più consenso su questa idea che, nonostante questa
decisione nazionale, dobbiamo cooperare e andare più nei
dettagli".
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