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Michel, 'sarebbe assurdo non accelerare sull'allargamento'

Michel, 'sarebbe assurdo non accelerare sull'allargamento'

'Il 2030 obiettivo reale, se non ci muoviamo altri lo faranno'

BRUXELLES, 25 ottobre 2024, 05:01

Redazione ANSA

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Il presidente del Consiglio Europeo, Charles Michel, si è detto "assolutamente convinto, più che mai" che l'allargamento dell'Ue a nuovi Stati entro il 2030 sia un obiettivo realistico. "Considerati gli ultimi sviluppi geopolitici, sarebbe assurdo se l'Ue non accelerasse con l'allargamento: è nel nostro interesse", ha spiegato in un'intervista alla European Newsroom, un pool di agenzie di stampa di cui fa parte ANSA.
    "Se vogliamo più stabilità, più sicurezza, più prosperità in futuro, non possiamo lasciare che i Paesi dei Balcani occidentali si trovino in una specie di zona grigia dove altri attori stanno conducendo un gioco per destabilizzare quei Paesi, le loro, l'Ue e i valori e i principi democratici che sosteniamo". Per il presidente del Consiglio Europeo, non sarà "un percorso facile" ma "più procrastiniamo, più permettiamo ad altri - che non hanno gli stessi valori, gli stessi principi e interessi - di usare la nostra procrastinazione per metterci in difficoltà". "C'è consapevolezza a livello di leader sul bisogno di prepararsi a questo allargamento", ha detto Michel, avvertendo delle "conseguenze finanziarie" e della "sfida politica" che ciò rappresenta.
    "Non è difficile, se c'è la volontà politica, assorbire" i paesi dei Balcani Occidentali in Ue, considerata la loro dimensione, ha aggiunto Michel. L'Ucraina è "un caso specifico" perché con i suoi 40 milioni di abitanti potrebbe avere "un effetto più visibile sulla struttura del bilancio europeo", una questione a cui si aggiunge quella della ricostruzione, per la quale secondo l'ex premier belga serve un "meccanismo finanziario specifico".
    Michel ha espresso infine scetticismo sull'ipotesi più volte ventilata di abbandonare il principio di unanimità per rendere più agile il processo decisionale. Secondo il presidente, questo porterebbe ad una maggiore "frustrazione al tavolo del Consiglio europeo, la divisione sarebbe la nuova normalità", ha detto, evidenziando che nonostante "le battute d'arresto" il principio dell'unanimità spinge i leader a tener conto di "tutte le sensibilità" e a integrarle in una "posizione comune europea".
   
   

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