BRUXELLES - Kim Jong-un ha inviato diecimila soldati in Russia segnando una nuova pericolosa escalation sul fronte ucraino. Stati Uniti e Nato hanno confermato la presenza di migliaia di truppe nordcoreane in Russia, frutto del patto di ferro siglato da Mosca e Pyongyang. I militari, ha confermato il Pentagono, si addestreranno nella Russia orientale e poi andranno a combattere nella regione di Kursk, occupata dagli ucraini. Il loro dispiegamento aumenta ulteriormente la tensione tra Occidente e Russia, mentre Seul e Bruxelles serrano i ranghi annunciando nuovi progressi nel partenariato sulla sicurezza.
Le accuse di Nato, Ue e Stati Uniti a Russia e Corea del Nord si sono succedute nel corso dell'intera giornata. "Il dispiegamento di truppe nordcoreane rappresenta una significativa escalation del coinvolgimento della Repubblica Democratica Popolare di Corea nella guerra illegale della Russia, l'ennesima violazione delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, e una pericolosa espansione della guerra russa. Deve cessare subito", ha sottolineato il segretario generale della Nato Mark Rutte, spiegando come la presenza delle truppe di Pyongyang mostri anche "la crescente disperazione di Putin". Poco dopo è stato il Pentagono a confermare ufficialmente l'invio dei diecimila militari asiatici.
In serata è intervenuto anche il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden. "Il dispiegamento delle truppe della Corea del Nord in Russia è molto pericoloso", ha avvertito. Parallelamente anche la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, si è mossa. In un colloquio con il capo di Stato della Corea del Sud, Yoon Suk Yeol, von der Leyen ha sottolineato che la mossa di Kim "è una minaccia alla pace globale" e potrebbe segnare un'escalation anche nella penisola coreana, dove la tensione tra il Nord e il Sud si è già notevolmente intensificata. La presidente della Commissione e Yoon hanno anche fatto il punto sul partenariato della sicurezza tra Ue e Corea del Sud, il cui avvio è "imminente". Il coinvolgimento dei militari nordcoreani al fronte potrebbe inoltre cambiare la strategia di Seul nei riguardi della guerra: ovvero passare dall'invio dei soli aiuti umanitari per Kiev ad un sostegno anche militare.
La Russia da parte sua ha respinto qualsiasi accusa di violazione del diritto internazionale spiegando che la presenza delle truppe di Kim è prevista, nero su bianco, nell'accordo di reciproco aiuto tra Mosca e Pyongyang. I nordcoreani saranno pagati dal governo russo. E saranno pagati tanto rispetto a come sono abituati in patria: duemila dollari al mese, dieci volte in più lo stipendio medio della poverissima Corea del Nord.
La presenza dei nordcoreani giunge comunque in un momento difficilissimo per Kiev. Nel mese di ottobre, secondo l'Institute for the Study of War, l'esercito russo è avanzato in Ucraina di 478 km quadrati, segnando un record da marzo 2022, quando l'invasione era da poco cominciata. Il tutto a una manciata di giorni dalle elezioni americane e dalla possibile vittoria di Donald Trump, che potrebbe cambiare totalmente lo scenario e il destino di Volodymyr Zelensky. "La neutralità aiuta solo la Russia. Senza l'appoggio degli Usa la situazione per Kiev diventerebbe molto difficile", ha ammesso il presidente ucraino, che è volato in Islanda per il vertice Nordico. Ma c'è anche chi tra i nordcoreani, è pronto ad aiutarlo. Duecento disertori, con un'esperienza militare decennale, hanno chiesto di essere inviati in Ucraina "per indebolire e demoralizzare" i loro connazionali.
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