BRUXELLES - Congelare il conflitto in Ucraina, mantenendo l'integrità territoriale del Paese, con regioni autonome ai lati di una zona demilitarizzata e meccanismi di attuazione dell'accordo da affidare all'Europa. Sarebbero questi i termini dell'intesa per porre fine alla guerra russa in Ucraina che Donald Trump proporrebbe nel caso di una sua rielezione alla Casa Bianca. Secondo quanto ricostruito dal Financial Times, il progetto sarebbe una sorta di "rivisitazione dei falliti accordi di Minsk del 2014 e del 2015" che avevano cercato di mettere fine ai combattimenti in Ucraina orientale tra le forze ucraine e i separatisti sostenuti da Mosca. Questa volta, scrive il Ft citando un consigliere di Trump, ci sarebbero "meccanismi di applicazione con conseguenze per le violazioni". La sorveglianza dovrebbe essere affidata alle truppe europee, non alle forze della Nato, né ai peacekeeper dell'Onu. Secondo Fred Fleitz, ex analista della Cia che ha lavorato nell'amministrazione Trump, l'adesione alla Nato di Kiev "potrebbe essere tolta dal tavolo per diversi anni per indurre la Russia a negoziare". Un simile approccio, tuttavia, non avrebbe un sostegno uniforme all'interno del partito repubblicano, avverte il quotidiano della City. Secondo l'European Council on Foreign Relations, vi sono tre anime all'interno del partito: i 'restrainer', ossia gli 'America Firster'; i 'prioritiser', che vogliono concentrarsi sulla Cina; e i 'primacist', con un forte caucus al Senato, che credono nella vecchia scuola di proiettare il potere americano in tutto il mondo. I primi due sono uniti nel voler lasciare l'Ucraina all'Europa.
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