"L'inchiesta milanese sulla rete
di hacker dell'agenzia di investigazioni Equalize è solo la
punta dell'iceberg di un sistema informatico che fa acqua da
tutte le parti. Già nelle settimane scorse c'erano state le
avvisaglie con altre due indagini su accessi illeciti nelle
banche dati di banche e di intranet delle Istituzioni italiane.
Il mondo della politica non può dunque reagire come Alice nel
Paese delle meraviglie, piuttosto metta in campo azioni più
incisive come la messa in sicurezza delle comunicazioni delle
nostre Istituzioni", così in una nota Giuseppe Antoci,
europarlamentare del Movimento 5 Stelle.
"Lo scorso 2 luglio il Parlamento italiano ha approvato la
legge sulla cybersicurezza che ha fissato importanti principi
contro la vulnerabilità dei nostri sistemi informatici, ma siamo
alle solite: il governo non ha indicato dove intende reperire le
risorse. Nei giorni scorsi abbiamo presentato una interrogazione
alla Commissione europea per fare luce su questi stanziamenti,
le linee di bilancio ci sono e si trovano nei fondi del PNRR
dedicati al miglioramento delle capacità di difesa informatiche
del nostro Paese, ma su questi stanziamenti non si ha notizia.
Abbiamo dunque chiesto alla Commissione - conclude Antoci - di
verificare dove siano questi investimenti e quali progetti siano
stati proposti per raggiungere questo obiettivo. Bisogna
investire di più in sicurezza perché, come dicono i magistrati
milanesi, è la nostra democrazia la prima vittima di questi
abusi",
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