(di Michele Esposito)
Una stangata da quasi mezzo
miliardo per un duplice condotta ritenuta gravissima
dall'esecutivo europeo. La Commissione Ue ha comminato una multa
da 462,6 milioni di euro alla casa farmaceutica Teva per aver
abusato del sistema di brevetti per prolungare l'esclusività del
suo farmaco Copaxone, usato per il trattamento della sclerosi
multipla, ritardando l'ingresso sul mercato di un medicinale
concorrente. L'abuso di posizione dominante da parte di Teva,
secondo l'Antitrust Ue, si è concretizzato nei mercati di
Belgio, Italia, Germania, Olanda, Repubblica Ceca, Spagna e
Polonia.
E' la prima volta che la Commissione europea commina una
multa di questo tipo. E, forse anche per questo, la vice
presidente con delega alla Concorrenza, Margrethe Vestager ha
annunciato la sanzione con un video molto meno istituzionale del
solito, che inizia ritraendo il commissario danese davanti ad
una farmacia nei pressi del Palais Berlaymont. L'azione della
Commissione "contribuisce a mantenere i farmaci a prezzi
accessibili, a preservare la scelta terapeutica e a promuovere
l'innovazione, a beneficio dei pazienti dell'Ue e dei sistemi
sanitari nazionali", ha sottolineato Vestager.
L'abuso di posizione dominante di Teva si è verificato
nei mercati del glatiramer acetato (il principio attivo
contenuto nel Copaxone). Bruxelles ha rilevato che la
multinazionale con sede a Gerusalemme ha utilizzato "in modo
improprio le procedure di brevetto": quando la documentazione -
valida dal 2015 - che proteggeva il glatiramer acetato stava per
scadere Teva ha esteso artificialmente la protezione del
Copaxone manipolando quindi le regole e le procedure
dell'Ufficio europeo dei brevetti (Epo) sui brevetti
divisionali. Ma non basta. Teva "ha implementato una campagna
sistematica denigratoria contro un medicinale concorrente a base
di glatiramer acetato (con una molecola prodotta dall'olandese
Synton) per il trattamento della sclerosi multipla, diffondendo
informazioni fuorvianti sulla sua sicurezza, efficacia ed
equivalenza terapeutica con Copaxone", nonostante le autorità
sanitarie competenti avessero approvato il farmaco. Bruxelles
ritiene che la condotta di Teva, durata tra 4 e 9 anni a seconda
del mercato d'azione, potrebbe aver impedito la diminuzione dei
prezzi di listino, con un impatto negativo sui bilanci della
sanità pubblica
La casa farmaceutica israeliana ha reagito con fermezza,
dicendosi "profondamente delusa" dalla decisione dell'Ue e
anticipando "una vigorosa difesa" in appello. Eppure, non è la
prima volta che Teva e la Commissione sono ai ferri corti. Nel
2020, la multinazionale e l'ex rivale Cephalon sono stati
multati congiuntamente per 60,5 milioni di euro per concordato
di ritardare l'ingresso nel mercato Ue di una versione generica
di un farmaco per i disturbi del sonno, il Modafinil. Nello
stesso anno gli investigatori dell'antitrust negli Stati Uniti
hanno multato l'azienda per 1,2 miliardi di dollari per pratiche
anticoncorrenziali in relazioni al medesimo farmaco.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA