I più anziani se la ricordano
ancora benissimo l'alluvione del 1957, quando il fiume Turia
sfondò gli argini provocando almeno 400 morti e danni enormi in
tutta la città. All'epoca quel corso d'acqua attraversava il
centro di Valencia. Ora non è più così: dopo quella tragica
inondazione il suo corso venne stato deviato a 12 km, lontano
dal centro. E senza quella opera la Dana, con la sua violenza
smisurata, certamente avrebbe provocato molte più vittime.
Al posto dell'antico letto del fiume oggi c'è l'ammirato
Giardino del Turia, uno dei parchi naturali urbani più grandi e
visitati della Spagna, uno spazio verde di oltre nove chilometri
con strutture sportive e la celebre Ciudad de las Artes y las
Ciencias, opera dell'architetto Santiago Calatrava.
L'opera di ingegneria idraulica di deviazione del fiume fu
iniziata appunto subito dopo l'alluvione del 1957 e ultimata nel
1973: alla fine si portò il Turia fuori città, dotando il nuovo
letto del fiume di una capacità di oltre 5mila metri cubici di
acqua, molti di più rispetto ai 3700 del precedente corso
cittadino.
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