"In occasione della decima
Giornata internazionale per porre fine all'impunità dei crimini
contro i giornalisti, elogiamo gli impavidi reporter e
giornalisti in prima linea che coprono conflitti, crisi ed
emergenze. Il loro lavoro è essenziale per denunciare le
violazioni dei diritti umani, gli abusi e i crimini di guerra
che altrimenti rimarrebbero nascosti alla vista del pubblico."
Lo dichiarano l'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera
Josep Borrell e la vice presidente della Commissione Vera
Jourova.
"L'aumento senza precedenti delle uccisioni di giornalisti
nell'ultimo anno è devastante e inaccettabile. A Gaza assistiamo
a un tributo senza precedenti per i giornalisti, che affrontano
straordinari pericoli letali per fornire al mondo notizie
affidabili in assenza della dovuta protezione e date le
ingiustificate restrizioni imposte all'accesso dei media
stranieri. I giornalisti ucraini continuano a essere bersaglio
di violenze, molestie e detenzioni arbitrarie da parte della
Russia e delle forze filorusse. In Libano, Myanmar, Yemen e
oltre, i giornalisti raccontano con coraggio le sofferenze di
milioni di civili presi nel fuoco incrociato tra le parti in
guerra. In Sudan, l'accesso dei giornalisti è talmente
compromesso che è quasi impossibile documentare le atrocità
della guerra in corso", proseguono.
"L'Ue condanna fermamente gli attacchi ai giornalisti e
chiede ancora una volta un'azione urgente ed efficace per
salvaguardare i giornalisti e gli operatori dei media. Il
diritto umanitario internazionale è chiaro: i giornalisti e gli
operatori dei media sono civili e devono essere protetti in ogni
momento. Prendere deliberatamente di mira i giornalisti è un
crimine di guerra ai sensi del diritto umanitario
internazionale", concludono.
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