(di Mattia Bernardo Bagnoli)
L'Olanda è sotto shock. Nella
notte, dopo la partita di Europa League tra il Maccabi Tel Aviv
e l'Ajax, Amsterdam si è trasformata in un teatro di violenza in
cui "ragazzi sugli scooter" hanno dato la caccia ai tifosi
israeliani, attaccandoli con bastoni e coltelli. "Posso
facilmente capire che la memoria corra ai pogrom", ha commentato
la sindaca Femke Halsema. In tutto si sono contati 5 tifosi
feriti portati in ospedale, tra 20 e 30 contusi lievi e circa 60
arresti effettuati dalle forze dell'ordine nel corso degli
scontri. Ma sarebbe potuto andare molto peggio. Ad un certo
punto sono corse voci di ostaggi, poi fortunatamente smentite
dalla polizia. Il re in persona, Guglielmo Alessandro, ha
telefonato al presidente israeliano Herzog per scusarsi:
"Abbiamo fallito come ai tempi della Shoah". Mentre il primo
ministro olandese Dirk Schoof ha espresso "vergogna" e ha
rassicurato che "i responsabili saranno perseguiti".
La polizia di Amsterdam ha lanciato diverse linee di indagine
per capire cosa è accaduto. Il capo, Peter Holla, in conferenza
stampa ha spiegato che, "a causa di un'annunciata manifestazione
pro-Palestina in concomitanza con la commemorazione della Notte
dei Cristalli, abbiamo previsto rischi per l'ordine pubblico e
ci siamo preparati al massimo", eppure non è stato possibile
prevenire gli scontri, poiché di natura "improvvisa". Di
opinione diversa un tifoso arrivato sanguinante all'aeroporto:
"Siamo stati presi in un'imboscata... La polizia ci ha
abbandonati, non ci ha scortato negli hotel".
Certo è che gli inseguimenti, i pestaggi e le immagini di un
giovane a terra costretto a gridare terrorizzato "non sono
ebreo" per cercare di sfuggire al linciaggio resteranno a lungo
nella memoria. Le prime avvisaglie si erano avute già mercoledì,
quando nel centro della città i tifosi del Maccabi, del
Fenerbahce e dell'Ajax si sono scontrati, "con lievi tafferugli
da entrambe le parti". Alcuni video postati sui social e
rilanciati dai media olandesi mostrano ad esempio alcuni ultrà
israeliani intonare cori anti Palestina. "Hanno iniziato ad
attaccare le case delle persone con appese bandiere palestinesi
ed è lì che è iniziato tutto", ha sostenuto ai microfoni di Al
Jazeera il consigliere comunale di un partito di sinistra della
città di Amsterdam, Jazie Veldhuyzen.
"Il comportamento di certi tifosi" del Maccabi Tel Aviv "non
giustifica" però la violenza scoppiata dopo, ha dichiarato
fermamente la sindaca Halsema, tanto più che le prime indagini
indicano che gli assalitori si sono organizzati su Telegram e
poi si sono tenuti in contatto attraverso i cellulari per
trovare i tifosi che passeggiavano nel centro di Amsterdam, con
azioni "colpisci e scappa" definite chiaramente "antisemite". Il
leader dei sovranisti olandesi Geert Wilders - e azionista di
maggioranza del governo - su X ha tuonato: "Siamo diventati la
Gaza d'Europa, musulmani con bandiere palestinesi che danno la
caccia agli ebrei, io non lo accetterò mai". Poi ha telefonato
al primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu promettendogli
che farà tutto il possibile per "fermare ed espellere i radicali
islamici". Netanyahu ha ribattuto che "l'86mo anniversario della
Kristallnacht è stato celebrato nelle strade di Amsterdam" ma
che, al contrario di allora, "il popolo ebraico ora ha un
proprio Stato". Il premier ha subito inviato due aerei in Olanda
per rimpatriare i connazionali mentre nei prossimi giorni
arriverà il neo ministro degli Esteri Gideon Saar per una
"visita diplomatica urgente".
A Budapest, dove i leader europei erano riuniti per il
Consiglio informale, si sono immediatamente levate molteplici
dichiarazioni di solidarietà e condanna. "L'antisemitismo
dilagante è inaccettabile e spaventoso ed è nostro dovere
garantire piena sicurezza ai cittadini di religione ebraica", ha
detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il cancelliere
tedesco Olaf Scholz ha definito le violenze "intollerabili",
mentre per il presidente francese Emmanuel Macron ricordano "le
ore più buie della Storia". "Sono indignata per questi vili
attacchi e siamo determinati a combattere ogni forma di odio",
ha detto infine la presidente della Commissione europea, Ursula
von der Leyen.
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