BRUXELLES - La scelta di Josep Borrell di chiedere al Consiglio Affari Esteri la sospensione del dialogo politico con Israele "è divisiva" e "mal concepita", poiché tra i 27 le posizioni sono "molto diverse" e dunque si arriverà a un nulla di fatto. Lo sostiene un'alta fonte diplomatica alla vigilia del Consiglio, che si terrà a Bruxelles lunedì prossimo. "Sarà l'ultimo di Borrell e forse vuole ottenere qualcosa, ma così ogni discussione sulla sostanza sarà impossibile e si parlerà solo delle procedura, con alcuni Paesi a favore ed altri contro, lungo le linee di faglia conosciute", ha aggiunto. Tra i sostenitori di Borrell si contano infatti Spagna e Irlanda, tra i più fermi oppositori invece Repubblica Ceca e Ungheria. "La nostra posizione - spiega la fonte - è quella di avere una riunione del consiglio di associazione con Israele, dato che Israele è favorevole". Ma il tempo inizia a stringere, dato che Tel Aviv voleva che si tenesse sotto la presidenza ungherese.
In una dichiarazione su X intanto Borrell ha detto di condannare fermamente l'uccisione di 12 paramedici nell'ultimo attacco israeliano nei pressi di Baalbek. "Gli attacchi agli operatori e alle strutture sanitarie sono una grave violazione del diritto umanitario internazionale, la protezione del personale medico nelle zone di conflitto non è negoziabile", ha scritto l'alto diplomatico. "Questo modello di attacco alle strutture sanitarie rispecchia le tendenze spaventose di altri conflitti, dalla Siria all'Ucraina o al Sudan: sia che si tratti di una sconsiderata noncuranza sia di un attacco deliberato, si tratta di un palese attacco alla dignità umana, che mette in pericolo vite umane e viola palesemente i diritti umani fondamentali", sottolinea.
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