"E' un vero piacere
incontrare tanti italiani che contribuiscono alla realizzazione
di grandi progetti. Anche voi siete ambasciatori del nostro
paese. Sono fiero di voi e degli investimenti italiani in questa
istituzione di ricerca, così affascinante, così forte. Quello
che scoprite non è solo importante dal punto di vista
scientifico, ma ci dite anche qualcosa di più, da dove veniamo,
dove andiamo. I soldi che investiamo qui sono soldi ben spesi".
Lo ha detto il vicepremier e Ministro degli Esteri, Antonio
Tajani, nel corso della sua visita all'Osservatorio Europeo
Australe (European Southern Observatory-ESO), durante la quale
ha incontrato gli scienziati italiani presso l'organizzazione e
una rappresentanza della Comunità italiana a Monaco.
All'inizio della visita Tajani ha avuto una stretta di mano
con il britannico Adrian Russel, direttore dei Programmi, e con
la spagnola Laura Comendador Frutos, capo di Gabinetto del
direttore Generale.
Insieme a loro ha incontrato anche gli italiani Roberto
Tamai, direttore del Programma ELT (European Extremely Large
Telescope), Michele Cirasuolo, responsabile della Strumentazione
e Ferdinando Patat, responsabile Programmi di osservazione.
Presente infine il Prof. Roberto Ragazzoni, presidente
dell'Istituto Nazionale di Astrofisica e rappresentante italiano
al Consiglio dell'ESO.
L'European Southern Observatory è la principale organizzazione
intergovernativa di astronomia in Europa e l'osservatorio
astronomico più produttivo al mondo. Le strutture di
osservazione sono nel deserto cileno.Istituita nel 1962,
l'Organizzazione conta oggi 16 membri: Italia, Austria, Belgio,
Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Gran Bretagna, Irlanda,
Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Spagna,
Svezia e Svizzera.
L'Italia contribuisce con circa 25 milioni di euro all'anno
erogati dal Ministero degli Esteri e sono italiani 95 membri del
personale, su un totale di 750. Alcuni italiani ricoprono
incarichi molto importanti, come Roberto Tamai che dirige il
progetto European Extremely Large Telescope (ELT), in
costruzione in Cile e che sarà il più grande telescopio al mondo
(come il Colosseo). Nella realizzazione dell'Elt, l'Italia è
protagonista anche con le sue imprese. Il Consorzio
Astaldi/Cimolai ha il contratto principale e la maggior parte
dei lavori è assegnata ad imprese italiane (circa mezzo miliardo
di euro di commesse).
Riproduzione riservata © Copyright ANSA