VARSAVIA - I ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito, riuniti a Varsavia in occasione dei 1.000 giorni dall'invasione russa dell'Ucraina, ritengono "imperativo rafforzare la Nato aumentando le spese per la sicurezza e la difesa, in linea con gli impegni assunti in precedenza, ribadendo al contempo che, in molti casi, sarà necessaria una spesa superiore al 2% del Pil per affrontare le crescenti minacce alla sicurezza e soddisfare i requisiti di deterrenza e difesa in tutti i settori dell'area euro-atlantica". Lo si legge in un comunicato congiunto adottato oggi a Varsavia.
"Noi, ministri degli Esteri di Francia, Germania, Italia, Polonia, Spagna e Regno Unito - si legge nella nota - ci siamo riuniti oggi riconoscendo che la nostra sicurezza comune è messa a dura prova come mai prima d'ora: la Russia sta sistematicamente attaccando l'architettura di sicurezza europea, perché negli ultimi 1.000 giorni, nella sua guerra di aggressione contro l'Ucraina, la Russia ha ucciso molte migliaia di persone e ha ripetutamente violato il diritto internazionale". si legge nella dichiarazione congiunta.
"Il revisionismo sconsiderato della Russia e il suo costante rifiuto di fermare l'aggressione e di impegnarsi in colloqui significativi mette a rischio la pace, la libertà e la prosperità nel continente europeo e nell'area transatlantica: la Russia fa sempre più affidamento su partner come l'Iran e la Corea del Nord per sostenere la sua guerra illegittima", osservano gli alti diplomatici. "L'escalation delle attività ibride di Mosca contro i Paesi della Nato e dell'Ue - prosegue il comunicato - è inoltre senza precedenti per varietà e portata, creando rischi significativi per la sicurezza", si legge ancora.
"Per essere all'altezza di questa sfida storica, siamo determinati a rimanere uniti con i nostri partner europei e transatlantici per pensare e agire in grande sulla sicurezza europea, i Paesi europei devono svolgere un ruolo ancora più importante nel garantire la nostra sicurezza, agendo a fianco dei nostri partner transatlantici e mondiali", prosegue ancora il testo, in cui si definisce "imperativo riaffermare il ruolo duraturo di una Nato forte e unita come fondamento della difesa e della sicurezza europea, basata su un forte legame transatlantico, su un impegno ferreo a difendersi reciprocamente e su un'equa ripartizione degli oneri". Tra le priorità anche "rafforzare la Nato aumentando le spese per la sicurezza e la difesa, in linea con gli impegni assunti in precedenza, ribadendo al contempo che, in molti casi, sarà necessaria una spesa superiore al 2% del Pil per affrontare le crescenti minacce alla sicurezza e soddisfare i requisiti di deterrenza e difesa in tutti i settori dell'area euro-atlantica". Non meno importante è il rafforzamento della sicurezza e della difesa dell'Europa, "utilizzando tutte le leve a nostra disposizione, ivi compreso il potere economico e finanziario dell'Unione Europea, e rafforzando la base industriale europea".
"A tal fine, ci baseremo sul lavoro svolto in seno alla Nato, all'Unione europea, tra i gruppi di alleati e con i Paesi che condividono le stesse idee, discuteremo di finanziamenti innovativi ed elimineremo gli ostacoli al commercio e agli investimenti nel settore della difesa", sostengono i ministri. È essenziale per i diplomatici "investire nelle nostre capacità militari critiche, tra cui la difesa aerea, gli attacchi di precisione, i droni e la logistica integrata, nonché nelle infrastrutture critiche e nella difesa informatica, investendo al contempo in ricerca e sviluppo e utilizzando nuove tecnologie".
Il testo si concentra anche sul miglioramento della "resilienza alla guerra cognitiva e alle minacce ibride in Europa, anche tramite i relativi meccanismi dell'Ue" e sula promozione della "resilienza delle nostre società". Tra i punti c'è anche la necessità di "intensificare ulteriormente il nostro sostegno militare, economico e finanziario all'Ucraina, accogliendo al contempo con favore il prestito del G7 di 50 miliardi di dollari per garantire all'Ucraina risorse sufficienti per il prossimo anno". I ministri promettono di "rimanere fermi nel sostegno a una pace giusta e duratura per l'Ucraina, basata sulla Carta delle Nazioni Unite, riaffermando che la pace può essere negoziata solo con l'Ucraina, con i partner europei, americani e del G7 al suo fianco, e assicurandoci che l'aggressore si faccia carico delle conseguenze, anche finanziarie, dei suoi atti illegittimi che violano le regole stabilite dalla Carta delle Nazioni Unite". È necessario anche "continuare a dissuadere la Russia, ostacolando la capacità di Putin di sostenere la sua guerra di aggressione e limitando lo sviluppo delle capacità militari della Russia, anche tramite misure restrittive".
"Sottolineiamo il nostro fermo impegno per un'architettura di sicurezza europea basata sui principi della Carta delle Nazioni Unite e dell'Osce, che sono stati gravemente violati dalla Russia negli ultimi anni", dichiarano. "Siamo convinti - concludono i cinque ministri degli Esteri - che questo sia il momento in cui dobbiamo ottenere risultati e garantire che i nostri cittadini vivano in pace, libertà e prosperità", dicono ancora. A tal fine, "saranno fondamentali un'ulteriore integrazione tra gli Stati membri dell'Ue, una più stretta cooperazione tra l'Ue e il Regno Unito e una maggiore cooperazione tra la Nato e l'Unione Europea", si legge. "Riteniamo che questa sia anche un'opportunità unica per rinnovare le basi delle nostre relazioni transatlantiche con gli Stati Uniti d'America, rafforzando la Nato e garantendo un'equa ripartizione degli oneri all'interno dell'Alleanza".
"Per la prima volta qui a Varsavia i cinque più grandi paesi europei concordano sulla necessità di bond europei per la difesa, è una svolta molto importante", ha detto il ministro degli Esteri polacco Radosław Sikorski al termine della riunione a cui era presente anche il prossimo alto rappresentante Kaja Kallas.
"Noi siamo favorevoli ad arrivare al 2% di spese nella difesa ma c'è un problema che riguarda il patto di stabilità: abbiamo preso degli impegni con Bruxelles, abbiamo 7 anni di tempo per ridurre il rapporto deficit-pil, e le spese per la difesa devono essere scorporate se vogliamo arrivare al 2%, proposta che è stata accolta dal nuovo commissario alla Difesa Kubilius", ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani dopo la riunione del triangolo di Weimar nel formato allargato, con Francia, Germania, Polonia, Regno Unito, Spagna e Unione Europea. "Vedremo se si potrà raggiungere questo obiettivo", ha aggiunto. La Polonia sta già lavorando per organizzare un vertice del formato Weimar+ al livello dei leader, riferisce intanto una fonte. "Si attende al momento la risposta da parte di tutte le nazioni", spiega all'ANSA.
"La decisione di dar vita a questo gruppo di lavoro dimostra quanto sia cresciuto il peso politico dell'Italia sul palcoscenico europeo, un tempo si riunivano a tre, oggi hanno chiamato l'Italia ad essere parte protagonista di questa nuova formula dei Paesi più grandi dell'Ue, era assurdo escludere l'Italia che è Paese amico della Polonia, è un successo della nostra politica estera", ha detto Tajani.
"I bond europei per la Difesa sono una scelta per noi positiva che va attuata: vedremo se potremo trasformare la nostra volontà politica in una decisone concreta, però è un passo in avanti", ha aggiunto Tajani. "La difesa europea è fondamentale anche per poter contare di più all'interno della Nato, è giusto che ci sia un pilastro europeo e uno americano, non essere sempre costretti a chiedere di essere protetti, dobbiamo farlo da soli", ha detto ancora il titolare della Farnesina.
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