BRUXELLES - Il protocollo Italia-Albania sulla gestione della migrazione "non mi turba affatto". Lo ha detto la commissaria agli Affari Interni Ylva Johansson nel corso di un'intervista ad un gruppo di agenzie internazionali, tra cui l'ANSA.
La Commissaria ha sottolineato che le domande di asilo avvengono in base al diritto italiano e che sia l'Organizzazione Internazionale per la Migrazione (Iom) che l'agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr) "sono state coinvolte" per supervisionare i centri. "Gli hub per i rimpatri sono un'altra cosa e per ora non c'è nulla di concreto", ha aggiunto.
"Sui rimpatri stiamo progredendo, sono aumentati del 20%, ma molto deve essere ancora fatto. Sarà meglio quando il Patto sarà applicato, le procedure saranno più veloci. Per me il dato sui rimpatri raddoppierà nel corso del prossimo mandato", ha aggiunto Johansson.
"L'Italia ha sempre giocato un ruolo costruttivo sulla migrazione, non hai mai ostruito i lavori sul Patto. Tre anni fa abbiamo concordato una roadmap col Parlamento e il Consiglio, una staffetta di 5 presidenze che hanno lavorato insieme: Francia, Repubblica Ceca, Svezia, Spagna e Belgio. Questo ha creato una grande cambiamento nell'approccio. L'Italia è stata costruttiva sotto la leadership di Meloni e anche prima", ha precisato.
"L'Italia è il Paese che compie più operazioni di ricerca e salvataggio in mare nell'Unione europea, molte avvengono in acque internazionali. Ci sono state discussioni se in questo caso tutte le persone devono sbarcare in Italia o anche in altri Paesi. Ora l'Italia ha fatto un accordo con l'Albania ma non abbiamo visto ancora questo meccanismo in pratica", ha detto ancora Johansson.
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