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>ANSA-FOCUS/ Sicurezza, industria, Trump: le sfide di Ursula

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Nei primi 100 giorni il Clean Industrial Deal e la Difesa

BRUXELLES, 21 novembre 2024, 19:39

Redazione ANSA

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(di Mattia Bernardo Bagnoli) Il primo dicembre - salvo ulteriori psicodrammi al Parlamento Europeo - la nuova Commissione europea entrerà in carica e verrà capovolta la clessidra: 100 giorni passano in fretta e Ursula von der Leyen avrà subito diverse crisi da affrontare, dopo la lunga fase di transizione iniziata l'estate scorsa con le elezioni europee.
    Per prima cosa il capitolo difesa e sicurezza: le guerre in Ucraina e Medio Oriente impazzano, con il rischio dell'ennesima escalation con Mosca. Poi l'economia, stretta fra il Green Deal da portare avanti e l'urgenza di arginare il crollo della competitività nel Vecchio Continente. Il tutto all'ombra dell'incognita-Trump.
    L'ex presidente Usa tornerà infatti alla Casa Bianca nel gennaio del 2025, poco più di un mese dopo il varo della Commissione. Che si tratti del sostegno a Kiev, del rapporto con la Cina, dello scambio commerciale con gli Stati Uniti stessi (a rischio dazi) o del futuro della Nato, dunque la quintessenza della Difesa europea, ogni cosa può cambiare. Resta poi da vedere quale maggioranza darà vita al von der Leyen 2.0 alla plenaria di Strasburgo del 27 novembre: l'Eurocamera, nel suo ruolo di co-legislatore, ha voce in capitolo su molti dossier e dunque è importante che si trovi una certa agibilità operativa, pena l'instabilità politica. Ciò posto, vi sono alcuni punti fermi, perlomeno stando a quanto già annunciato dalla presidente della Commissione negli ultimi mesi.
    Nei primi 100 giorni, ad esempio, si è impegnata a presentare il Clean Industrial Deal. In pratica è il riciclaggio del Green Deal in chiave realista. L'Europa, ha promesso von der Leyan nel suo discorso di conferma, si deve "decarbonizzare e industrializzare" allo stesso tempo. La nuova rotta è dunque "conciliare la protezione del clima con un'economia prospera" e, allo stesso tempo, "ridurre i costi dell'energia", investendo sulle rinnovabili (e probabilmente il nucleare), sia per guadagnare competitività sia per ammansire l'inflazione e aumentare il potere d'acquisto degli europei. E vista la differenza nelle posizioni degli Stati membri, nonché delle varie famiglie politiche, non sarà facile trovare il giusto equilibrio tra ambizione e fattibilità.
    Passiamo alla sicurezza. Se l'obiettivo dei prossimi cinque anni è arrivare all'Unione della Difesa, con un mercato unico dell'industria bellica, l'alto rappresentante Kaja Kallas e il commissario alla Difesa e allo Spazio Andrius Kubilius avranno anche loro 100 giorni di tempo per proporre sul tema un 'libro bianco' europeo. Ovvero una strategia d'indirizzo per tenere insieme le varie necessità, sia operative - von der Leyen ha parlato di uno "scudo missilistico Ue" - che legislative. Qui le risorse (quali?) saranno decisive e già s'intravede lo scontro fra chi chiede gli eurobond e chi non ne vuole sentir parlare.
    Le elezioni in Germania si terranno proprio verso la fine dei 100 giorni e molto, su questo dossier in particolare ma sulla linea della Commissione in generale, dipenderà dal loro esito.
    A margine, ma non meno importante, la migrazione. La Commissione ha promesso un "approccio comune sui rimpatri" e i leader, al Consiglio Europeo dello scorso ottobre, hanno chiesto di presentare "con urgenza" una direttiva. Considerando l'attenzione che c'è ormai nella maggioranza delle capitali, non sarebbe una sorpresa se l'iniziativa rientrasse nel primo sprint dell'esecutivo.
   

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