BRUXELLES - Nel Pacchetto di autunno del Semestre europeo si giudica dunque che i Psb di 20 Paesi "soddisfano i requisiti" del nuovo Patto di stabilità con un "percorso fiscale credibile": oltre all'Italia, si tratta di Croazia, Cipro, Cechia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Irlanda, Grecia, Lettonia, Lussemburgo, Malta, Polonia, Portogallo, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia.
"Definisce un percorso fiscale credibile" per garantire che il debito pubblico sia posto su un percorso discendente credibile. Le misure nel piano poi, per l'esecutivo comunitario "soddisfano i requisiti per giustificare un'estensione" a sette anni. Per Bruxelles, poi, il Documento programmatico di bilancio (Dpb) dell'Italia è "in linea con le raccomandazioni" grazie a una spesa netta proiettata entro i limiti previsti.
Per quanto riguarda il bilancio dei Paesi Bassi, la Commissione Ue stabilisce che esso non soddisfi i requisiti del Patto di stabilità, unico tra i 21 esaminati a non passare "l'esame": Bruxelles propone così al Consiglio Ue di raccomandargli un percorso di spesa coerente. Cartellino rosso ai Paesi Bassi anche sul Documento programmatico di bilancio, "non in linea" alle raccomandazioni di spesa. Giudicati "non pienamente in linea" i Dpb di Germania, Estonia, Finlandia e Irlanda per la spesa, e di Lussemburgo, Malta e Portogallo per la mancata riduzione dei sussidi energetici. La Lituania "rischia di non essere in linea" sulla spesa.
Il Pacchetto di autunno del Semestre europeo presenta anche la raccomandazioni per gli otto Paesi in procedura per disavanzo eccessivo: oltre a Italia, Belgio, Francia, Ungheria, Italia, Malta, Polonia, Romania e Slovacchia. Nell'assenza di un piano o di una raccomandazione a medio termine per il Belgio e l'Ungheria, segnala la Commissione, il percorso correttivo del deficit eccessivo sarà basato sulla traiettoria tecnica a quattro anni. L'Austria, infine, non è attualmente in procedura per disavanzo eccessivo, ma con un deficit proiettato oltre il 3% del Pil nel 2024 e una proiezione oltre il 3% per il 2025 e il 2026 anche nelle previsioni della Commissione, l'esecutivo "considererà di proporre al Consiglio di stabilire che esiste un deficit eccessivo in Austria". Vienna, spiega l'Ue, ha già indicato di voler prendere le misure necessarie a farlo rientrare sotto il 3% nel 2025 e la Commissione fa sapere di esser pronta a valutarle non appena formalmente concordate e dettagliate.
"Per l'area euro nel suo complesso, gli investimenti pubblici, finanziati a livello nazionale, con il dispositivo di Ripresa e resilienza e altri fondi, aumenteranno dal 3,4% nel 2024 al 3,5% del Pil nel 2025. Stiamo evitando uno degli errori del decennio precedente, quando il peso del consolidamento fiscale è ricaduto sugli investimenti e la crescita ne ha sofferto di conseguenza". Lo ha detto il commissario Ue all'Economia Paolo Gentiloni presentando in conferenza stampa il Pacchetto di autunno del Semestre europeo.
"Credo che la difesa potrebbe essere uno dei campi in cui questo tipo di sforzo comune potrebbe essere possibile. Sappiamo tutti quali sono i motivi: le evoluzioni internazionali e le esigenze maggiori in termini di rafforzamento della nostra difesa comune. Se mi chiedete quando, direi nel 2025, o comunque presto. Ma non tocca a me, così è facile". ha continuato Gentiloni. L'Ue ha "già fatto ricorso al debito comune anche oltre il Next Generation EU: prima, con il meccanismo Sure e, dopo, con i finanziamenti per l'Ucraina", ha ricordato.
"Sì, ci sono alcune regole rigide, ma onestamente non sono io quello che le ha volute, quindi se ci sono regole rigide, e non sto puntando il dito contro nessuno, qualcuno lo ha chiesto. Ora le abbiamo e penso che la Commissione e la prossima Commissione in particolare siano chiamate a implementarle", commenta il commissario sul fatto che escano peggio i cosiddetti 'falchi' come Germania, Olanda o Finlandia.
In Italia "l'obiettivo di riduzione del debito rende una certa cautela nella legge di bilancio inevitabile" ma "non impedisce di lavorare per la crescita". "Secondo le stime della Commissione gli investimenti pubblici passano dal 3,5% del Pil al 3,8% l'anno prossimo": "un atteggiamento di serietà nei confronti dei conti pubblici che è indispensabile non è necessariamente legato a una riduzione dello spazio di investimento come è successo negli anni dell'austerity". Lo ha detto il commissario Ue Paolo Gentiloni incontrando la stampa a margine della presentazione del Pacchetto di autunno della Commissione europea.
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