/ricerca/ansait/search.shtml?tag=
Mostra meno

Se hai scelto di non accettare i cookie di profilazione e tracciamento, puoi aderire all’abbonamento "Consentless" a un costo molto accessibile, oppure scegliere un altro abbonamento per accedere ad ANSA.it.

Ti invitiamo a leggere le Condizioni Generali di Servizio, la Cookie Policy e l'Informativa Privacy.

Puoi leggere tutti i titoli di ANSA.it
e 10 contenuti ogni 30 giorni
a €16,99/anno

  • Servizio equivalente a quello accessibile prestando il consenso ai cookie di profilazione pubblicitaria e tracciamento
  • Durata annuale (senza rinnovo automatico)
  • Un pop-up ti avvertirà che hai raggiunto i contenuti consentiti in 30 giorni (potrai continuare a vedere tutti i titoli del sito, ma per aprire altri contenuti dovrai attendere il successivo periodo di 30 giorni)
  • Pubblicità presente ma non profilata o gestibile mediante il pannello delle preferenze
  • Iscrizione alle Newsletter tematiche curate dalle redazioni ANSA.


Per accedere senza limiti a tutti i contenuti di ANSA.it

Scegli il piano di abbonamento più adatto alle tue esigenze.

>ANSA-FOCUS/Arresti di massa a Tbilisi ma la piazza non si ferma

>ANSA-FOCUS/Arresti di massa a Tbilisi ma la piazza non si ferma

Picchiato leader dell'opposizione, polizia accusata di torture

BRUXELLES, 04 dicembre 2024, 19:24

Redazione ANSA

ANSACheck

(di Michele Esposito) Oltre trecento arresti, scontri nella capitale e non solo, accuse di torture da regime: il bilancio delle manifestazioni anti-governative in Georgia fornisce una fotografia del dramma in cui è precipitato il Paese caucasico, in attesa dell'elezione del nuovo presidente della Repubblica. Eppure, a Tbilisi, a Batumi, a Kutaisi, la piazza non si ferma. In migliaia sono scesi per le strade anche nel settimo giorno consecutivo di proteste. Nella serata di mercoledì l'area che circonda i palazzi istituzionali della capitale è tornata ad infiammarsi, aizzata da quella che appare sempre più come il punto di riferimento dei manifestanti filo-Ue: la presidente Salomé Zurabishvili. "E' il momento di esercitare una forte pressione su un partito al governo che sta portando il Paese verso il baratro", ha scritto su X l'ex diplomatica rivolgendosi ai partner internazionali.
    Il partito di governo (Sogno Georgiano) e il suo premier Irakli Kobakhidze non accennano tuttavia a mostrare alcuna crepa. Il 14 dicembre l'elezione del successore di Zurabishvili è scontata: a vincere dovrebbe essere un fedelissimo dell'oligarca Bidzina Ivanishvili, burattinaio di un partito che negli ultimi mesi ha mostrato con decisione di voler correre tra le braccia del Cremlino. Il favorito per la presidenza è Mikheil Kavelashvili, ex attaccante della nazionale e del Manchester City che ebbe il suo momento d'oro alla fine degli anni Novanta.
    L'attuale capo dello Stato, tuttavia, ha avvertito che non lascerà la sua carica. Di contro, in un'intervista a un canale youtube ungherese (e non è casuale che si tratti di un media magiaro, nel gioco di alleanze dei filo-russi georgiani) il premier ha sottolineato che Zurabishvili "non sarà mai una leader dell'opposizione, perché il 29 dicembre scade il suo mandato".
    Nel frattempo, la repressione allarga i suoi tentacoli e peggiora il bilancio di scontri e arresti. "Il leader del partito di opposizione georgiano Akhali, Nika Gvaramia, è stato picchiato e arrestato dalla polizia dopo una perquisizione nella sede del partito", ha riportato in diretta la stazione televisiva indipendente Pirveli. Anche uno dei capi dei movimenti giovanili filo-Ue, secondo i media di opposizione, è agli arresti. Il commissario per i diritti umani della Georgia Levan Ioseliani ha accusato la polizia di "atti di tortura" contro i manifestanti mentre Zurabishvili ha denunciato che il "partito di governo ha chiuso i negozi di vendita al dettaglio che vendono maschere antigas, occhiali protettivi ed elmetti, lasciando i manifestanti pacifici privi della loro protezione elementare".
    Nonostante tutto in migliaia sono tornati a scendere in piazza. Coperti dalle bandiere blustellate i manifestanti hanno marciato verso il Parlamento georgiano, puntando dei laser verdi per abbagliare le forze speciali a guardia dell'edificio. "Siamo dal lato giusto della storia", è stato uno degli slogan gridati dalla folla, incurante anche del fatto che la Corte Costituzionale georgiana abbia sancito la liceità delle elezioni parlamentari che hanno visto vincere i filo-russi. Una legittimità che, nelle stesse ore, è stata certificata anche da un'altra Alta Corte, quella di Budapest, in un contesto molto simile. L'elezione incriminata era infatti il primo turno delle presidenziali in Romania, che hanno visto prevalere l'estremista e filo-russo Calin Georgescu. Il ballottaggio con la liberale Elena Lasconi sarà domenica, e per i movimenti europeisti si tratterà di un nuovo, drammatico bivio.
   

Riproduzione riservata © Copyright ANSA

Da non perdere

Condividi

O utilizza

ANSA Corporate

Se è una notizia,
è un’ANSA.

Raccogliamo, pubblichiamo e distribuiamo informazione giornalistica dal 1945 con sedi in Italia e nel mondo. Approfondisci i nostri servizi.