(di Alessandra Briganti)
Nella guerra satellitare
dominata da SpaceX di Elon Musk, l'Europa segna un punto a suo
favore. Dopo mesi di incertezze e rinvii, Bruxelles lancia la
nuova costellazione di satelliti Internet Iris² considerata la
risposta europea a Starlink. Una sfida ambiziosa per l'Ue
davanti a un mercato, quello della connettività spaziale ad alta
velocità, sempre più competitivo, con Starlink che ha già
mandato in orbita circa 7000 satelliti.
La Commissione europea ha siglato un contratto di concessione
da dodici anni e un bilancio da 10,6 miliardi di euro con il
consorzio SpaceRise per la realizzazione di Iris² - acronimo di
infrastruttura per la resilienza, l'interconnettività e la
sicurezza via satellite - che nell'intenzione di Bruxelles
dovrebbe essere pienamente operativo nel 2030. L'obiettivo è
garantire connessioni sicure, in particolare per uso militare e
anche in caso di interruzione delle reti di comunicazioni
terrestri causate da attacchi informatici o eventi climatici
estremi, in un contesto di crescente volatilità.
Dopo il sistema di geo-navigazione Galileo e la rete di
osservazione della Terra Copernicus, Iris² è il terzo programma
di punta dell'Ue ad essere progettato per affrontare le sfide
urgenti a lungo termine in materia di sicurezza.
Un tema, quello dei sistemi satellitari che permettono
l'accesso alla rete come Starlink, che si è imposto in
particolare dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. Avere
accesso a una costellazione di satelliti di questo tipo assicura
una mole di informazioni sui fronti e i movimenti di truppe
cruciali per le sorti di un conflitto. "Iris2 ci darà la
possibilità di connetterci, anche in un ambiente ostile, per
mantenere aperte le linee di comunicazione nonostante il
sabotaggio da parte di forze ostili, interferenze o attacchi
informatici", ha spiegato il Commissario per la Difesa e lo
Spazio, Andrius Kubilius.
Il sistema, che prevede una rete di 290 satelliti
multiorbitali, fornirà servizi di connettività sicura per i
governi comunitari, e banda larga ad alta velocità per le
aziende e per i cittadini europei, garantendo la copertura anche
in zone remote e prive di connettività. Anche l'Italia farà la
sua parte: a Fucino, in Abruzzo, sarà allestito uno dei tre
centri di controllo Iris². "Questa costellazione
all'avanguardia proteggerà le nostre infrastrutture critiche,
collegherà le nostre aree più remote e aumenterà l'autonomia
strategica dell'Europa", ha esultato la vice presidente della
Commissione europea, Henna Virkkunen, responsabile per la
Sovranità tecnologica, la sicurezza e la democrazia.
l progetto, fortemente voluto dall'ex commissario al Mercato
interno, il francese Thierry Breton, verrà sviluppato
nell'ambito di un partenariato pubblico-privato, finanziato in
parte dall'Ue (6 miliardi), in parte dall'Agenzia spaziale
europea (550 milioni), in parte da investimenti privati da 4,1
miliardi di euro dai tre operatori satellitari riuniti nel
consorzio SpaceRise (Ses, Eutelsat e Hispasat).
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