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L'Ue rafforza le sanzioni a Mosca e colpisce la Cina

L'Ue rafforza le sanzioni a Mosca e colpisce la Cina

Kallas: 'messaggio a Pechino'. E Russia e Iran via dalla Siria

17 dicembre 2024, 09:24

Mattia Bernardo Bagnoli

ANSACheck
L 'Ue rafforza le sanzioni a Mosca e colpisce la Cina - RIPRODUZIONE RISERVATA

L 'Ue rafforza le sanzioni a Mosca e colpisce la Cina - RIPRODUZIONE RISERVATA

BRUXELLES - L'Unione Europea - al debutto dell'ex premier estone Kaja Kallas alla guida del Consiglio Affari Esteri - aumenta il carico sulla Russia approvando ufficialmente il 15esimo pacchetto sanzioni e, per la prima volta, include nella lista nera individui e società cinesi responsabili per aver contribuito all'invasione dell'Ucraina. "Il nostro messaggio è chiaro: non si può alimentare il conflitto in Europa e non affrontare le conseguenze", ha detto Kallas. Il Consiglio, inoltre, per la prima volta ha adottato misure restrittive per rispondere alle attività destabilizzanti della Russia "contro l'Ue e i suoi partner". La guerra ibrida, in pratica. La prima cartella, per così dire, prende di mira, tra le varie cose, 52 nuove navi della flotta ombra russa portando il numero totale a 79: questi vascelli (non Ue) sono soggetti a un divieto di accesso ai porti e a un divieto di fornitura di servizi, in modo da contrastare l'elusione delle sanzioni al commercio del petrolio. Poi - come anticipato - c'è la parte su individui e società. Si va dalle aziende militari russe che producono parti di aerei, droni, elettronica, motori, componenti high-tech per armi e altre attrezzature militari a gli alti dirigenti di società attive nel settore energetico russo (comprese le compagnie di navigazione), che forniscono importanti entrate al Cremlino. Quindi le misure per Pechino, in particolare un'imprenditrice e due società che hanno facilitato l'elusione delle sanzioni, e quattro imprese che hanno fornito componenti sensibili di droni e componenti microelettronici all'industria militare russa. "Su questo dobbiamo essere chiari, non dobbiamo ripetere gli errori fatti con la Russia: serve forza e unità", ha sottolineato Kallas. L'Ue ha poi colpito anche il ministro della Difesa nordcoreano, No Kwang Chol, perché direttamente coinvolto "nel dispiegamento di soldati della Repubblica Popolare Democratica di Corea nella Federazione Russa a sostegno della guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina".

Poi c'è la parte ibrida. Sembra lana caprina ma non lo è, tant'è vero che l'Ue ha aperto un regime di sanzioni apposito e, per la prima volta, sono arrivate azioni concrete. Qui spicca la designazione dell'Unità GRU 29155, un'unità segreta dell'agenzia d'intelligence militare russa (GRU), "nota per il suo coinvolgimento in omicidi stranieri e attività di destabilizzazione come attentati e attacchi informatici in tutta Europa, e alcuni dei suoi militari sono attivi in Ucraina, Europa occidentale e Africa". Per quanto riguarda il tormentone del momento, le truppe europee, Kallas invece ha tagliato corto: "Per i peacekeeper prima serve la pace e Mosca non ha cambiato i suoi obiettivi". "La divisione del lavoro deve essere tale che sia gli Stati Uniti che l'Unione Europea aiutino l'Ucraina a raggiungere una migliore posizione contrattuale per potenziali negoziati futuri, verso i quali l'aggressore e non la vittima dovrebbe essere incoraggiato e costretto", le ha dato manforte il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski. L'alto rappresentante Ue ha notato, d'altra parte, che la caduta di Assad ha indebolito Vladimir Putin e la Siria dovrà restare "libera dall'influenza" di Mosca e Teheran. "Anche i partner arabi hanno detto di non avere interesse ad una presenza russa nell'area e su questo possiamo collaborare", ha assicurato Kallas.

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