L'ombdusman dell'Ue Emily
O'Reilly ha alluso a una cultura mafiosa ai vertici
dell'esecutivo dell'Ue, attribuendo la responsabilità
direttamente alla presidente della Commissione europea Ursula
von der Leyen. In un'intervista al podcast Eu Confidential di
Politico.eu, ha affermato che in undici anni non ha mai
incontrato von der Leyen e che "non si è mai sentita a suo agio"
con i "potenti consiglieri" nel gabinetto della presidente.
Quest'ultima locuzione è un modo per descrivere i consiglieri di
un boss mafioso, popolare grazie al film Il Padrino. Sono
"persone intelligenti, ma non sono elette", ha aggiunto.
"La cultura viene sempre dall'alto", ha affermato la
mediatrice europea uscente in merito alla mancanza di
trasparenza nell'esecutivo comunitario. Se le informazioni
vengono "trattenute per ragioni politiche e quella cultura viene
dall'alto, allora sì, probabilmente sono il presidente [von der
Leyen] e il suo gabinetto a stabilire la cultura", ha aggiunto.
Secondo il difensore civico è "preoccupante" la reticenza della
Commissione nel consegnare i documenti".
Il ruolo della mediatrice Ue è di sostenere le norme di
trasparenza e sradicare possibili conflitti di interesse, anche
tra l'industria e le istituzioni dell'Ue, con giudizi non
vincolanti per le istituzioni. O'Reilly sarà sostituita a fine
febbraio da Teresa Anjinho, ex ministra della giustizia
portoghese.
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