(di Marcello Campo) Traffico internazionale di stupefacenti e coinvolgimento in un'organizzazione criminale che importava la cocaina dall'America Latina all'Europa, attraverso il porto d'Anversa, e la distribuiva in Belgio.
E' il reato di
cui è accusato Radja Nainggolan, il calciatore belga 36enne, ex
stella della Roma, fermato di prima mattina a Bruxelles al
termine di una maxioperazione da parte della Polizia federale.
Il suo legale ha fatto sapere che il suo assistito è estraneo
alla faccenda, che "è un calciatore e non un criminale",
tuttavia le accuse a suo carico sono pesantissime.
L'ex centrocampista del Cagliari, dell'Inter e della nazionale
belga, è finito nella rete degli investigatori che stamattina
hanno effettuato una trentina di perquisizioni tra Anversa, la
sua città natale, e la periferia di Bruxelles.
Un blitz che ha
portato all'arresto anche di altre 15 persone e al ritrovamento
di cocaina e armi. In particolare, gli agenti hanno sequestrato
2,7 chili di cocaina, due giubbotti antiproiettile e molteplici
armi. Rinvenuti anche oltre 370 mila euro in contanti, oltre a
gioielli e orologi di lusso, due dei quali hanno un valore
stimato di 360 mila euro ciascuno. Sequestrati anche un
centinaio di monete d'oro per un valore complessivo di 116 mila
euro, diversi oggetti di lusso e 14 veicoli.
Il suo legale, Me Omar Souidi, al termine del lungo
interrogatorio a cui è stato sottoposto nella sede della Polizia
giudiziaria della capitale, ha negato ogni coinvolgimento del
suo assistito. "Mi aspetto che torni in campo a Lokeren il prima
possibile. È menzionato nel fascicolo. Ma parliamoci chiaro: non
è stato ancora accusato. Solo perché il mio cliente deve
rispondere a determinate domande non significa che abbia
qualcosa a che fare con questa faccenda".
Riguardo all'interrogatorio, Omar Souidi ha aggiunto: "C'è
voluto molto tempo, come potete vedere. Si attende ora la
decisione del gip. Deciderà lei se vuole rivederlo oppure no. La
polizia ha interrogato molto adeguatamente il mio cliente. Ha
collaborato e ha risposto alle domande". Gli inquirenti, secondo
la legge belga, hanno 24 ore per vedere il loro fermo
trasformato in un arresto e un rinvio a giudizio da parte del
magistrato. Già martedì si capiranno gli sviluppi di questa
vicenda.
Intanto la notizia ha fortemente colpito tutti i tifosi dei
'Diavoli rossi', il nomignolo con cui vengono chiamati i
giocatori della nazionale belga. Il clamoroso fermo è trapelato
prima sulla stampa, e poi confermato dalla Procura.
Il campione, molto popolare in Belgio come in Italia, da tempo
aveva lasciato il calcio di massimo livello. Appena la settimana
scorsa, dopo tanto tempo di inattività, aveva firmato un
contratto con la Lokeren-Temse Lokeren, una squadra della serie
B belga di un comune a metà strada tra le città di Gand e di
Anversa. E domenica, nel suo esordio, aveva persino segnato un
gol spettacolare, direttamente da calcio d'angolo. I suoi nuovi
compagni di squadra hanno reagito con sgomento alla notizia. La
società ha diffuso un comunicato in cui ha ribadito di aver
appreso dell'arresto dalla stampa. "Poiché le indagini sono
ancora in corso, la polizia non è disposta e non può rilasciare
ulteriori commenti e rispetta il principio della presunzione di
innocenza. Come club condividiamo questo punto di vista.
Possiamo solo confermare che il giocatore è rimasto assente
dall'allenamento questa mattina. Oggi il club vuole concentrarsi
esclusivamente sull'importante match di recupero di domani sera
contro il KAS Eupen. Per questa partita Radja Nainggolan non può
comunque giocare".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA