I migranti sono una delle risposte all'invecchiamento della popolazione in Europa e quindi gli Stati dovrebbero promuovere la loro integrazione.
E' quanto
sostiene un rapporto votato dall'assemblea parlamentare del
Consiglio d'Europa con 70 voti a favore e 17 contrari, tra cui
quelli dei parlamentari di Fratelli d'Italia e Lega.
"L'invecchiamento demografico avrà profonde implicazioni, non
solo per gli individui, ma anche per i servizi pubblici, le
imprese e la società civile, con ripercussioni, tra l'altro, sui
sistemi di assistenza sanitaria e sociale, sui mercati del
lavoro, sulle finanze pubbliche e i diritti pensionistici", si
legge nel rapporto.
Si evidenzia che l'indice di dipendenza
degli anziani nell'Unione Europea era del 25,9% nel 2001 e
raggiungerà il 56,7% nel 2050, quando ci saranno meno di due
persone in età lavorativa per ogni persona anziana.
L'assemblea "è convinta che l'attuale invecchiamento
demografico richieda un'azione positiva per contribuire a
sostenere un aumento delle nascite e assistere i genitori
nell'educazione dei figli" e ritiene "necessarie politiche più
generose per aumentare tassi di fertilità a livello nazionale ed
europeo".
"Questo tuttavia, non è sufficiente. Sono necessarie adeguate
politiche d'integrazione per i nuovi arrivati per colmare i
divari della piramide demografica dovuti al rapido
invecchiamento demografico", si legge ancora nel testo.
L'assemblea incoraggia anche fortemente gli Stati membri a
sviluppare politiche per attrarre migranti altamente qualificati
per migliorare la capacità dell'Europa ad affrontare le sfide
future.
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