Il consiglio informale di lunedì
prossimo - soprannominato 'ritiro' nello slang della bolla
brussellese - affronterà in mattinata il tema delle relazioni
fra l'Ue e gli Stati Uniti (in questo contesto è possibile che
la premier danese Mette Frederiksen sollevi la questione
Groenlandia, dopo le minacce di Donald Trump), la cooperazione
con la Nato nel corso del pranzo con il segretario generale Mark
Rutte, le tematiche della difesa propriamente detta nella
sessione pomeridiana e, infine, i rapporti con il Regno Unito
nel corso della cena con il premier britannico Keir Starmer.
Il dibattito - a quanto si apprende - si concentrerà in
particolar modo su tre aspetti: quali progetti d'interesse
comunitario debbano avere la precedenza (come lo scudo europeo
per la difesa aerea, gli attuatori strategici o la mobilità
militare), le opzioni di finanziamento (oltre alle ipotesi 'non
convenzionali' come gli eurobond c'è, sul breve termine, il
bilancio comunitario fino al 2027 e poi, sul lungo termine,
quello nuovo, che va negoziato da capo) nonché l'aumento della
capacità produttiva del comparto europeo, con l'urgenza
d'individuare sinergie tra i vari campioni nazionali così da
realizzare economie di scala ed efficienze.
In pratica la sfida è "ottenere di più con meno", anche a
costo d'intaccare le gelosie nazionali.
"Ognuno di questi temi è complicato di per sé nel contesto europeo e noi stiamo cercando di trattarli tutti insieme", precisa una fonte Ue.
"E'
difficile, è come operare a cuore aperto un atleta olimpionico",
aggiunge. "La difesa non è tradizionalmente un tema europeo ma
dobbiamo affrontarlo".
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