"Gli eurobond per la difesa non sono fuori dal tavolo".
Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas parlando ad un gruppo di agenzie internazionali tra cui l'ANSA.
"È ovvio che dobbiamo fare di più e nulla è fuori
discussione. Ciò che vedete è quello che poteva essere
concordato al momento. Ma è del tutto fuori discussione? Non
credo, perché si tratta di progetti comuni e abbiamo anche
bisogno di finanziamenti comuni", ha aggiunto.
"Credo - ha precisato rispondendo ad una domanda sulla
clausola del made in Europe chiesta ad alta voce dalla Francia -
che l'opportunità di sviluppare l'industria europea della difesa
sia davvero presente in questo momento. Significa che siamo in
grado di farlo completamente da soli? No, al momento no. Ma
sicuramente rafforzare l'industria europea della difesa è
importante: se ci affidiamo ai nostri alleati che poi pongono
delle condizioni su come possiamo usare le armi, poi nei momenti
di crisi avremmo difficoltà con queste limitazioni". Il punto di
caduta sembra dunque essere una quota del 65% di componentistica
europea nelle catene del valore e Parigi, secondo Kallas, si
dice d'accordo.
"Il punto principale - nota - è che al momento non siamo in
grado di fare tutto in Europa. Inoltre, è un po' come l'uovo e
la gallina o un circolo vizioso: se diciamo che l'industria
americana è fuori, cosa che al momento non è possibile,
l'America dirà: 'Perché partecipiamo allora alla vostra difesa?'
Così li allontaniamo anche dalla sicurezza europea, cosa che non
vogliamo. Bisogna avere un approccio calibrato".
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