I vertici comunitari, nel corso
della videoconferenza, hanno presentato i meccanismi di
finanziamento proposti per gli investimenti necessari nella
difesa e le opportunità che ne derivano per i Paesi partner,
spiega una nota del Consiglio.
"Il primo - la clausola di fuga nazionale - libererà fino a
650 miliardi di euro di spazio fiscale nei bilanci nazionali
degli Stati membri.
Non sarà soggetta a condizioni in termini di origine delle attrezzature di difesa.
Le attrezzature militari
dei Paesi partner potranno quindi beneficiarne direttamente.
Il secondo è lo strumento "Safe", con prestiti fino a 150
miliardi di euro. Norvegia e Islanda possono già partecipare
direttamente, essendo membri del mercato unico dell'Ue. Altri
Paesi, come il Regno Unito, il Canada o la Turchia, possono
fornire immediatamente fino al 35% di un prodotto per la difesa.
Per aumentare la partecipazione industriale oltre il 35%, sono
necessari un partenariato per la sicurezza e la difesa e un
successivo accordo di associazione", conclude la nota
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