Nel pieno delle proteste scoppiate in Turchia dopo l'arresto del sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu, il principale rivale del presidente Erdogan, X ha sospeso numerosi account riconducibili all'opposizione.
A
riportarlo è la testata europea Politico, che ha raccolto le
denunce di analisti e attivisti locali.
Molti dei profili bloccati dalla piattaforma di Elon Musk
appartengono a studenti e oppositori impegnati a diffondere
informazioni logistiche sulle manifestazioni esplose nonostante
il divieto imposto dal governo.
"La maggior parte degli account
sospesi sono legati a studenti e attivisti universitari che
condividevano dettagli sulle proteste e indicazioni sui luoghi
di ritrovo", ha spiegato Yusuf Can, analista e coordinatore del
Programma Medio Oriente del Wilson Center, indicando che "si
tratta per lo più di attivisti con piccoli numeri di follower".
Alcuni profili risultano oscurati solo in Turchia. L'attivista
Omer Faruk Aslan ha aggirato la censura aprendone un secondo:
"Ieri il mio account è stato bloccato su ordine del tribunale
perché i tweet avevano superato i 6 milioni di visualizzazioni",
ha denunciato.
In mattinata proprio su X il ministro dell'Interno Ali
Yerlikaya ha annunciato che le autorità hanno identificato 326
profili accusati di incitamento all'odio, 72 dei quali gestiti
dall'estero: 54 persone sarebbero già state arrestate a seguito
di un'operazione congiunta della polizia e delle autorità di
sicurezza informatica. Gli stop sono possibili sulla base della
legge turca sui social media del 2022, che concede ad Ankara
ampi poteri per bloccare contenuti online.
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