Un ritorno immediato al cessate
il fuoco e il rilancio della soluzione dei due Stati: sono i due
messaggi principali emersi dal vertice al Cairo del Comitato
arabo-islamico a livello di ministri degli Esteri con l'Alto
rappresentante Ue, Kaja Kallas, dedicato alla situazione a Gaza.
Alla riunione hanno preso parte anche l'inviato speciale dell'Ue
per il Golfo, Luigi Di Maio, e le delegazioni di Bahrein ed
Emirati Arabi Uniti.
Le parti, si legge in una nota, "hanno espresso profonda
preoccupazione per la rottura della tregua e l'alto numero di
vittime civili" chiedendo il ritorno immediato all'accordo di
cessate il fuoco del 19 gennaio e il rilascio degli ostaggi in
mano ad Hamas.
E' stata inoltre sottolineata "la necessità di
progredire verso la seconda fase" dell'intesa per "la sua piena
attuazione, incluso il rilascio di tutti gli ostaggi, una fine
permanente delle ostilità e il completo ritiro delle forze
israeliane da Gaza".
I partner arabo-islamici - rappresentati nel Comitato da
Egitto, Turchia, Anp, Indonesia, Qatar, Nigeria, Arabia Saudita
e Giordania, insieme ai segretari generali della Lega araba e
dell'Organizzazione per la cooperazione islamica (Oic) - e l'Ue,
si evidenzia ancora, hanno invocato "il rispetto del diritto
umanitario internazionale" con un accesso "senza ostacoli" agli
aiuti "su larga scala in tutta la Striscia" e il ripristino
urgente dei servizi essenziali.
E' stato inoltre accolto con
favore il Piano arabo per la ricostruzione - presentato al
vertice del Cairo il 4 marzo e sostenuto anche dal Consiglio
europeo - e riaffermato "il rifiuto categorico di qualsiasi
espulsione della popolazione palestinese dal proprio
territorio".
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