BRUXELLES - "Chiediamo che programmi di assistenza tecnica specifici per le isole promuovano un migliore accesso ai finanziamenti dell'Ue" e "insistiamo sul riconoscimento del ruolo chiave degli aiuti di Stato nell'affrontare le sfide che molte regioni insulari si trovano davanti". È il messaggio lanciato dal presidente del Comitato europeo delle Regioni, Apostolos Tzitzikostas, nel suo intervento alla conferenza sul costo dell'insularità organizzata alla Camera dalla Regione Siciliana, con il patrocinio della Conferenza delle regioni e delle province autonome, della Sardegna e della commissione isole della Conferenza delle regioni periferiche marittime (Cprm).
Tzitzikostas ha ricordato che, dopo la Brexit, l'Italia ha ora la più grande popolazione insulare della Ue, avanzando a istituzioni nazionali e comunitarie la richiesta di avere "un occhio di riguardo" per le isole. Portavoce dell'istanza anche il vicepresidente della Regione Siciliana, Gaetano Armao, che in Ue guida l'intergruppo insularità del Comitato delle Regioni e che durante la conferenza ha ricordato i dati di un recente studio realizzato dai suoi servizi. Il costo annuo derivante dall'insularità per la Sicilia è confermato a oltre 6 miliardi di euro e corrisponde a una sorta di tassa occulta pari a circa 1.200 euro per ogni siciliano. Questi costi equivalgono alla perdita di Pil determinata nel 2020 dal Covid-19, come se la Sicilia subisse ogni anno gli effetti economici di una pandemia.
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