BRUXELLES - "Siamo entrati in Afghanistan insieme. E quando sarà il momento, dovremmo partire insieme in modo coordinato e ordinato. Conto su tutti gli alleati della Nato per essere all'altezza di questo impegno, per la nostra stessa sicurezza". Lo ha detto il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. "Sono in stretto contatto con gli Stati Uniti, così come con tutti gli altri alleati per quanto riguarda la nostra missione in Afghanistan" - ha aggiunto. "Ora dobbiamo affrontare una decisione difficile. Siamo in Afghanistan da quasi 20 anni e nessun alleato della Nato vuole restare più a lungo del necessario. Ma allo stesso tempo, il prezzo per partire troppo presto o in modo scoordinato potrebbe essere molto alto". Secondo Stoltenberg "l'Afghanistan rischia di diventare ancora una volta una piattaforma per i terroristi internazionali per pianificare e organizzare attacchi nelle nostre terre d'origine. E l'Isis potrebbe ricostruire in Afghanistan il califfato del terrore che ha perso in Siria e Iraq".
"Gli alleati della Nato sostengono il processo di pace in Afghanistan. Come parte di questo processo, abbiamo già modificato in modo significativo la nostra presenza. E abbiamo ripetutamente affermato che continueremo a rivedere i nostri livelli di truppe - ha poi precisato il segretario generale Stoltenberg. "Ora abbiamo meno di 12.000 truppe Nato in Afghanistan, e più della metà di queste sono forze non statunitensi. Anche con ulteriori riduzioni degli Stati Uniti, la Nato continuerà la sua missione di addestrare, consigliare e assistere le forze di sicurezza afghane. Ci impegniamo inoltre a finanziarli fino al 2024", ha concluso il norvegese.
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